Nel deserto dell’Oman le “prove” dello sbarco su Marte

missione

Astronauti che cammino sulla terra rossa di Marte. Non si tratta di un fotomontaggio, ma dei protagonisti della missione Amadee-18. Sono cinque in tutto – quattro uomini e una donna – i protagonisti della missione “di prova” che in realtà si volge nel deserto dell'Oman e non su Marte. 

Amadee-18

I cinque astronauti sono Stefan Dobrovolny (Austria), Carmen Köhler (Germania), Kartik Kumar (Paesi Bassi), João Lousada (Portogallo) e Iñigo Muñoz (Spagna). Il loro compito, una volta indossate le tute spaziali progettate per proteggerli dall'ambiente che li circonda, sarà quello di dare vita alla parte scientifica della missione. Quindici esperimenti approntati da gruppi di ricerca di diversi Paesi, Italia compresa. 

La partecipazione italiana

Fra i protagonisti di Amadee-18, infatti, ci sono anche i ricercatori Maurizio Ercoli e Cristina Pauselli, del dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università degli Studi di Perugia. Nell'ambito della missione, che porterà avanti esperimenti di medicina, robotica, astrobiologia e geoscienze, il dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università degli studi di Perugia, in collaborazione con l'Istituto di Astrofisica e Planetologia spaziali (Iaps) dell'Istituto nazionale di Astrofisica, ed in particolare di Alessandro Frigeri, contribuirà al ritorno scientifico di Amadee1-8 con l'esperimento “ScanMars”, ovvero un'indagine geofisica eseguita con lo strumento “Ground Penetrating Radar” (Gpr) dello stesso dipartimento di Fisica e Geologia.

Altri tre esperimenti italiani

Oltre allo ScanMars, ci sono altri tre esperimenti italiani. C’è V(r)itago, della Mars Planet italiana, un tool di realtà virtuale per l’addestramento degli astronauti e per le analisi geologiche. C’è l’orto marziano HortExtreme, una serra per coltivare ortaggi in ambienti estremi, coordinato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Sempre dell’Asi è il Field Spectrometry, sviluppato con l’Inaf Iaps di Roma per misure di riflettanza e spettri di radianza in un ambiente analogo a quello di Marte.