La notte di San Lorenzo è ancora lontana, ma per chi volesse alzare gli occhi al cielo e cercare una stella cadente per esprimere un desiderio – senza aspettare il 10 agosto – aprile è il mese giusto. Solo alcuni piccoli accorgimenti: scegliere una notte serena, priva di nubi, lontana dalla città e da fonti luminose troppo intense. Infatti in questa settimana, fino al 25 aprile, le stelle cadenti più antiche mai osservate, le Liridi, torneranno a solcare i nostri cieli. Il picco è atteso nella notte tra il 21 e 22 aprile, dopo il tramonto della Luna e prima dell'alba.
Le Liridi, in alcune occasioni, sono state definite “capricciose”. Questa pioggia di meteore primaverili, infatti, è famosa per i “colpi di scena”: al momento del picco, in genere, sfoggia circa 20 meteore all'ora, ma ci sono anni in cui se ne possono vedere fino a 100 all'ora.
Sono così chiamate perché sembrano provenire dalla costellazione della Lira, sono la pioggia di meteore più antica mai osservata: la prima segnalazione nella storia risale a circa 2700 anni fa, nel 687 a.C in Cina. La loro origine, però, venne scoperta molto tempo dopo, per la precisione nel 1867, quando l’astronomo Gottfried Galle dimostrò il collegamento tra questo spettacolare fenomeno e la cometa G1 Thatcher.
Ogni aprile infatti la Terra attraversa la scia di detriti che la cometa G1 Thatcher lascia al suo passaggio. Polveri che precipitano sulla Terra e che entrando nell’atmosfera prendono fuoco, ed ecco quella caratteristica scia luminosa nel cielo notturno.
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