Sci, le azzurre scrivono la storia. Brignone-Goggia-Bassino: tripletta nel Super G

Un solo precedente, lontano 21 anni e firmato non certo da tre sciatrici qualsiasi: Deborah Compagnoni, Sabina Panzanini e Isolde Kostner ci riuscirono nel 1996, a Narvik, in Norvegia, e quella era una grande nazionale. Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino replicano nel Super G conclusivo della Coppa del mondo di Aspen e riscrivono la storia dello sci italiano con una tripletta azzurra da sogno, portando a 43 i podi ottenuti dagli sciatori italiani durante questa esaltante stagione sulle piste bianche. Brignone, dopo il terzo posto del 16 marzo, ha conquistato la prima piazza stradominando con un 1’58”01 il gigante che chiude la stagione mondiale 2017, salendo per la sesta volta sul podio e ottenendo la sua terza vittoria personale. Peraltro, la 26enne milanese è stata l’unica a scendere sotto il minuto già nella prima discesa (59”56). E’ risultata poi la numero uno incontrastata anche nella seconda manche, chiusa con un ottimo 58”45.

Sci da record

Indietro di 44/100 c’è un’altrettanto brava Sofia Goggia, che di podi ne ha conquistati ben 13, chiudendo in bellezza una stagione straordinaria. A Marta Bassino, invece, che nell’anno della prima tripletta azzurra del ’96 nasceva, va il titolo di “Young skier of the year”: un riconoscimento importantissimo per la 21enne, arrivata a 47/100 dalla compagna di squadra trionfatrice. Per lei sono tre i podi stagionali (su tre complessivi in carriera), ottenuti rispettivamente a Soelden, Plan des Coronnes e, appunto, Aspen. Al quarto posto, costretta a osservare dal basso il podio tricolore, c’è la quattro volte campionessa mondiale Tessa Worley.

Una stagione da favola quella dello sci italiano, capace di infilare 43 podi complessivi e regalare ai sostenitori della disciplina prestazioni storiche e fantastici successi, dei quali il Super G finale di Aspen è solo la ciliegina conclusiva. E, anche a livello personale, le soddisfazioni non mancano: per Sofia Goggia, ad esempio, si aprono le porte del podio di specialità, alle spalle della stessa Worley (vincitrice della coppa di disciplina) e della statunitense Mikaela Shiffrin.