Italia, che beffa: la Scozia vince sul gong

Perdere fa sempre male, questo è fuor di dubbio. Ma uscire sconfitti da un partita dominata per 70', di fronte a quasi 61 mila tifosi entusiasti e peraltro solo all'ultimo minuto, è qualcosa da far togliere davvero il sonno. L'Italia finisce k.o. anche con la Scozia, ultima avversaria di un Sei Nazioni dal quale trarre una conclusione più o meno comune a tutti i 5 incontri disputati: gli Azzurri di O'Shea hanno giocato bene ma reggendo solo per tre quarti di partita. E' successo con la Francia e con il Galles ed è successo ancor di più contro gli scozzesi, arginati e messi alle corde nel primo tempo, contenuti bene per metà del secondo, eppure vincitori con una rimonta da urlo quando il fiato degli italiani iniziava a essere corto. All'Italia, che non evita il cucchiaio di legno né il whitewash ma riesce a ottenere il bonus difesa che scongiura lo zero in classifica, resta la consolazione di aver messo a referto tre mete, accarezzando l'impresa fino al minuto finale di una partita che l'ha comunque vista protagonista.

Primo tempo super

Il face to face con gli scozzesi era l'ultima chiamata per gli Azzurri, costretti a vincere per dare un senso alla loro avventura al Sei Nazioni, fin qui estremamente sfortunata: mai come quest'anno, infatti, la banda O'Shea ha dimostrato che a questo torneo può partecipare eccome, pur con gli evidenti divari di organizzazione e tradizione sportiva che sussistono con i ben più attrezzati rivali. Il piazzato di Tommaso Allan al 3' sblocca il match al termine di un'azione prolungata dei padroni di casa, i quali subiscono quasi subito la replica di Fraser Brown che va in meta dopo un doppio sfondamento di Seymour e Russell. Poi è ancora Allan (man of the match) a trovare il pertugio giusto, sfruttando una bella finta e infilandosi a tutta velocità nel buco creato nella difesa scozzese, trasformando poi il calcio che vale il 10-5. Il vicentino è ispiratissimo e, al 21', manda in meta anche Minozzi (che ne ha fatte 4 in 5 partite), bravo a raccogliere l'ovale scagliato rasoterra dal numero 10 e a siglare oltre il fondo per il 17-5, grazie alla trasformazione dello stesso Allan. I britannici accorciano con una meta di Barclay al 25' trasformata poi da Laidlaw ma sono costretti a chiudere la prima frazione in difesa nel tentativo di arginare la veemenza azzurra, bloccata prima da un placcaggio alto, poi da una buona difesa della retroguardia scozzese.

Beffa finale

A inizio ripresa si parte con una meta annullata, in modo corretto, per un avanti. L'Italia comunque c'è e mantiene un discreto predominio territoriale e anzi piazzando una meta ancora con Allan, bravo poi a trasformare per il 24-12. Da lì in poi, l'Italia inizia ad andare in riserva, cercando di contenere una Scozia (nel frattempo cambiata in blocco nella linea offensiva) che però sembra averne di più: un'azione forzata degli avanti in maglia blu porta Sean Maitland a siglare la meta che riavvicina gli ospiti. La serie di cambi dell'Italia non sembra giovare al 15 in campo che, inevitabilmente, subisce il sorpasso scozzese con la meta di Hogg trasformata da Laidlaw per il 24-26. A 4' dal termine, gli Azzurri guadagnano una punizione che il piede di Allan trasforma nel 27-26 con un calcio da 35 metri. Nel forcing finale, però, anche la Scozia guadagna un piazzato che, pur da posizione estremamente defilata, Laidlaw spedisce fra i pali, siglando il 27-29 che gela lo Stadio Olimpico.