EUROPA LEAGUE: CROLLANO INTER E TORO, HIGUAIN TRASCINA IL NAPOLI

Serata in chiaroscuro per le cinque italiane giunte agli ottavi di semifinale. Da una parte la vittoria per 3-1 del Napoli con una tripletta di Higuain, dall’altra le debacle di Torino e Inter, con un piede e mezzo fuori dall’Europa League. Nel mezzo Roma e Fiorentina che, in virtù dell’1-1 al Franchi restano in corsa con l’inerzia leggermente a favore dei giallorossi. Partiamo dai nerazzurri disegnati da Mancini con il 4-3-1-2. Parte bene l’Inter. Subito in rete dopo sei minuti con Palacio: l’argentino. Smarcato dal connazionale Icardi, batte Benaglio di piatto destro. Nerazzurri vicini al raddoppio in contropiede: Hernanes ci prova dopo l’appoggio di Shaqiri, la conclusione del Profeta viene deviata in angolo da Rodrigues. Carrizo è poi chiamato all’intervento d’istinto sul colpo di testa di Caligiuri. Ma il portiere nerazzurro capitola sul successivo angolo: Naldo sorprende Juan Jesus ed incorna in piena libertà pareggiando i conti. 1-1 al 28′. Prima dell’intervallo, Wolfsburg pericoloso con un destro di Vieirinha dal limite: Carrizo respinge. In apertura di ripresa tentativo di destro di Caligiuri senza esito, replica interista con un sinistro di Guarin bloccato da Benaglio. Brivido in area nerazzurra pochi minuti dopo, con Caligiuri che non riesce ad intervenire sul cross dalla destra di Trasch. Grandissima l’occasione sciupata da Palacio, che tutto solo davanti a Benaglio dopo il bellissimo assist di Santon spara sull’esterno della rete.

In questa fase sono i padroni di casa a fare maggiormente la partita, Mancini richiama Hernanes ed inserisce Vidic: la difesa passa a tre. E al 18′ i ‘Lupi’ completano la rimonta: De Bruyne devia senza problemi il traversone basso di Vieirinha, ma gravissime colpe di Carrizo che innesca l’azione tedesca regalando palla al portoghese. Ed ‘ ancora il belga a calare il tris al 31’, su punizione dai 20 metri. Palla sul secondo palo ma anche in questo caso, Carrizo non è impeccabile perché sbaglia il posizionamento. Le mosse di Mancini sono gli inserimenti di Kovacic e Kuzmanovic per Shaqiri e Santon. A quattro dal termine Inter minacciosa con un Icardi, il cui piatto sinistro dopo il grande spunto di Palacio è deviato in angolo. Ancora l’ex Sampdoria vicinissimo al gol dopo il cross rimpallato da Guarin: l’attaccante spreca tutto e non impatta la sfera. E in pieno recupero, l’Inter rischia sul destro di De Bruyne dopo un triangolo con Caligiuri: ma stavolta il belga grazia i nerazzurri spedendo sul fondo.

Va male anche al Torino di Ventura. Formazioni che rispettano le previsioni della vigilia. Nel 4-1-4-1 di Villas Boas Hulk e Shatov supportano la punta più avanzata, Rondon. Nelle file granata, El Kaddouri vince il ballottaggio con Farnerud, tandem d’attacco è formato da Quagliarella e Martinez. Dopo pochi minuti c’è subito lavoro per Padelli, chiamato all’intervento, di piede, sul tentativo di sinistro di Rondon al termine di un contropiede dei padroni di casa. A fare la partita è Lo Zenit, che tiene palla ed imposta e in fase di non possesso pressa molto alto. Atteggiamento prudente invece dei granata attenti a non scoprirsi e attendono il momento giusto per colpire in contropiede. Le cose di mettono in salita, per la squadra di Ventura, al 28′: Benassi interviene fallosamente in scivolata su Witsel e rimedia il secondo giallo in un quarto d’ora. Toro in dieci. Ventura corre ai ripari richiamando Martinez e ‘tappando’ la falla a centrocampo con Vives. Ovviamente aumenta la pressione dello Zenit, che al 38′ sblocca il risultato: Padelli salva su Smolnikov, Glik non riesce a spazzare e per Witsel è facile insaccare di tap-in per l’1-0. Altra tegola sui granata, ai quali si prospetta un match di grande sofferenza. Nel finale di tempo, rete annullata a Rondon per fuorigioco ma grosso rischio per gli ospiti.

Si va alla ripresa con i russi ancora pericolosi: Shatov libera Hulk in area, il brasiliano scarica il sinistro da due passi ma Padelli compie un mezzo miracolo. Ventura prova a vivacizzare il reparto offensivo giocandosi la carta Farnerud, ma poco dopo lo Zenit raddoppia con Criscito, abile a mettere in rete dopo il palo colpito da Hulk al termine di una grande azione dei russi. Ventura si sbraccia dalla panchina per dare la scossa ai suoi, in grande difficoltà nel superare la linea di metà campo. Servirebbe almeno un gol per rendere meno dura l’impresa del ritorno. Alla mezz’ora scocca l’ora di Maxi Lopez: fuori Quagliarella. Lo Zenit gestisce in maniera saggia e cerca il tris con un’acrobazia di Witsel. Nel recupero chance per il Toro, con Farnerud che non inquadra la porta sul suggerimento di tacco di Maxi Lopez. Ma gli uomini di Villas Boas ‘addormentano’ i minuti finali e la trasferta in terra di Russia non porta reti all’attivo ai granata, che andavano a segno da 14 gare consecutive.

Stravince il Napoli grazie ad Higuain in serata di grazia. Partenopei privi di Gabbiadini, infortunatosi nelle ultime ore. In avanti Higuain vince il ballottaggio con Zapata, il tridente a supporto del Pipita è formato da Callejon, De Guzman e Mertens. La Dinamo Mosca affida l’attacco a Kuranyi, in azione alle sue spalle c’è Kokorin. Avvio disastroso per il Napoli. Dopo due minuti, la Dinamo passa in vantaggio con il colpo di testa di Kuranyi. Altra tegola sui partenopei poco dopo, con l’uscita forzata di Koulibaly acciaccato: dentro Albiol. Il Napoli non si scompone e si rende pericoloso con Callejon, chiuso da Zhirkov sul suggerimento di De Guzman. Il pareggio arriva al 25′: è Higuain a raddrizzare il risultato incornando alla perfezione sul cross al bacio di Ghoulam dalla sinistra. Ed è ancora il ‘Pipita’, alla mezz’ora, a completare la rimonta degli azzurri trasformando il rigore concesso per intervento falloso di Valbuena ai danni di Mertens. Napoli ora più sciolto nella manovra, ma è vietato distrarsi contro un avversario che quando può è capace di mettere in difficoltà la retroguardia di casa. Si va alla ripresa e sono subito cattive notizie per i russi: Zobnin interviene duro su Ghoulam e si becca il secondo giallo lasciano in dieci la Dinamo Mosca.

Situazione più che favorevole per la squadra di Benitez che al 10′ cala il tris: la firma è ancora quella di Higuain, che stoppa il pallone in area di Mertens non agganciato da De Guzman e in girata batte ancora Gabulov di sinistro. Bellissima rete per l’argentino. Gli azzurri non accennano a diminuire la pressione e potrebbero dilagare con Callejon, che di testa, su cross di Higuain, non trova la porta e fallisce una grandissima chance. Scocca poi il momento di Hasmik: lo slovacco prende il posto di De Guzman. Applausi del San Paolo poi per il ritorno in campo di Zuniga, dentro al posto di Callejon. Gradualmente i ritmi calano, complice la stanchezza. Anche se i partenopei vanno vicinissimi al poker con Mertens, che scarica la conclusione sul secondo palo dopo la combinazione con Hamsik: la palla si spegne a lato.

Finisce 1-1 il derby italiano tra Fiorentina e Roma. La gara si gioca su ritmi vertiginosi fin dai primi minuti, grazie al pressing asfissiante dei padroni di casa, che mettono spesso e volentieri in difficoltà la retroguardia avversaria. Proprio da un disimpegno errato di Yanga Mbiwa, nasce il gol dei viola: al 17′ Salah parte palla al piede centralmente, vede l’inserimento di Ilicic sul centro destra. L’ex giocatore del Palermo fa partire un destro che Skorupski può solo deviare e che finisce in rete sotto la traversa. Come non bastasse i giallorossi perdono a distanza di dieci minuti uno dall’altro prima De Rossi e poi Manolas. Dentro Pjanic e Astori. Spinta dall’entusiasmo la Fiorentina sfiora il bis in contropiede con Basanta, servito da Salah, che calcia alto. Dopo un’ottima mezzora i toscani abbassano i ritmi e consentono agli ospiti di venir fuori. Al 42′ Nainggolan spaventa il ‘Franchi’ con un tiro da fuori di poco a lato, ma è un minuto dopo che i capitolini hanno la più ghiotta palla gol del primo tempo proprio con Ljajic, l’ex della serata. Florenzi con un ottimo stop a seguire calcia di prima intenzione, Neto dice no ma sulla ribattuta la palla finisce all’attaccante serbo che a porta sguarnita da distanza ravvicinata calcia alto.

Grandi emozioni anche in avvio ripresa. Astori al 7′ compie un intervento decisivo sul cross velenoso di Alonso. Al 10′ però la Fiorentina si fa trovare scoperta, Iturbe si presenta in area solo davanti a Neto, costretto ad atterrarlo fallosamente. Dal dischetto però Ljajic fallisce la seconda chances della serata facendosi ipnotizzare dallo stesso Neto. Rispetto al primo tempo la manovra dei padroni di casa è meno avvolgente, ma nonostante questo l’undici di Montella spaventa Skorupski in due occasioni con due tiri dalla distanza di Ilicic e di Alonso di poco fuori bersaglio. Con il passare dei minuti alla ricerca del pareggio e favorita da una Fiorentina visibilmente in debito d’ossigeno la Roma prende in mano le redini del gioco e trova il pareggio al 31′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un colpo di testa di Keita, lasciato colpevolmente solo in area dalla difesa dei toscani. Nel finale Badelj con un tiro centrale ma potente tenta di svegliare i suoi, ma sono ancora i giallorossi ad avere le palle gol migliori, prima al 37′ con Iturbe in contropiede (palla alta), infine al 45′ con una rasoiata di Nainggolan a lato. Termina così 1-1 il derby d’andata degli ottavi di Europa League: sarà decisiva per il passaggio del turno la sfida tra una settimana all’Olimpico.