Santa Valeria di Limoges, martire, vive a Limoges (Francia) nel III secolo. Del tutto leggendaria la storia della sua vita, anche se reliquie di una santa Valeria sono venerate a Limoges prima dell’anno Mille.
Valeria, fidanzata con un giovane pagano, viene convertita al cristianesimo dal vescovo san Marziale, uno dei primi evangelizzatori delle Gallie, insieme alla madre Susanna. Una volta ricevuto il Battesimo, dona i suoi beni ai poveri e fa il voto di verginità.
Quando torna il fidanzato dalla guerra, Valeria gli implora di dimenticarla perché ora è promessa a un Signore molto potente. L’uomo non la fa neppure finire di parlare e, con un colpo di spada, le mozza di netto la testa. Il corpo della fanciulla si rialza, raccoglie la testa mozzata e va a portarla a San Marziale. Il fidanzato, sbalordito dall’accaduto, si getta piangendo ai piedi del vescovo, chiede perdono e dopo una dura penitenza riceve il battesimo.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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