Santa Rachele, moglie di Giacobbe XV – XIV sec, a.C. Il suo nome in ebraico significa “pecorella”, quindi simbolo di mitezza. Quando Giacobbe, per sfuggire alle ire del fratello Esaù, si rifugia presso lo zio Labano, si innamora di Rachele che ne è la figlia minore. Lavora sette anni presso lo zio per averla in moglie, ma Labano gli impone la figlia maggiore Lia, da cui ha sei figli maschi e una femmina.
Dopo altri sette anni lo zio gli fa sposare finalmente Rachele, che diventa la sua preferita. Rachele ha due figli: Giuseppe, venduto dai fratelli come schiavo in Egitto, e Beniamino. Viene citata anche nel Vangelo come simbolo delle madri disperate per la strage degli Innocenti (compiuta da Erode, che cerca in tal modo di uccidere Gesù bambino): «Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più» (Mt 2,18).
Muore partorendo Beniamino. Viene sepolta sulla strada di Betlemme.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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