Santa Pelagia, vergine e martire Antiochia (Turchia), II sec. Leggendaria la sua vita. Durante la persecuzione di Diocleziano, quando i soldati imperiali si recano a casa di Pelagia, quindicenne cristiana, per condurla davanti al tribunale, la giovane chiede loro il permesso di potersi cambiare il vestito. Ottenuto il permesso, consapevole di quale trattamento indegno sarebbe stato sottoposto il suo corpo verginale, sale all’ultimo piano e si getta dalla finestra. Lo stesso Eusebio di Cesarea afferma che ad Antiochia varie giovani donne cristiane, per sfuggire alle violenze dei soldati venuti a catturarle, si sono gettate dalle finestre delle loro case. Un’altra versione viene citata in un’omelia di san Giovanni Crisostomo, che la descrive come una ballerina nota per la sua condotta dissoluta che si converte al cristianesimo dopo aver ascoltato una predica di san Nonno, vescovo di Edessa. Dopo aver indossato abiti maschili, si ritira in un monastero sul monte degli Ulivi di Gerusalemme, dove trascorre in preghiera e penitenza il resto della sua vita. Chiamata “il Monaco senza barba”, solo alla morte ne viene evidenziata la vera identità.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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