San Tito, Vescovo, m. Creta (Grecia), 96 ca. E’ un pagano che forse lo stesso Paolo ha convertito e battezzato: è il suo secondo discepolo e collaboratore. Paolo lo definisce: «Mio compagno e collaboratore» (2Cor 8,23). Nel viaggio per il concilio di Gerusalemme, compare per la prima volta vicino a Paolo e a Barnaba. È un ottimo mediatore e risolve una difficile crisi tra Paolo e i Corinzi, ai quali porta la lettera dell’Apostolo; organizza anche una colletta per i poveri di Gerusalemme.
Da una lettera inviatagli da Paolo dopo il 63, si apprende che Tito è a capo della Chiesa di Creta, che evangelizza e di cui è il primo vescovo. In seguito si reca in Epiro, poi a Nicopoli e anche in Dalmazia.
Raggiunge Paolo a Roma, poi fa ritorno a Creta, dove muore a 94 anni. Il reliquiario del suo cranio, portato a Venezia, viene restituito alla Chiesa ortodossa di Eraclea per favorire l’ecumenismo.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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