Il primo novembre si celebrano i santi canonizzati, ama anche tutti i giusti di ogni razza, nazione e lingua che hanno percorso la via della salvezza. Intorno al trono di Dio vi è un’infinita assemblea di redenti che gode, in eterno, la promessa di colui che non delude mai. “Ecco una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua” (Ap 7,9).
Lo scopo di questa solennità è di stimolare, in tutti il desiderio e la speranza di raggiungere la patria celeste, pronta ad accoglierci. Questa festa ci ricorda anche che non siamo soli, ma in comunione con i fratelli e destinati a una vita senza fine. La solennità è celebrata a Roma fin dal IX secolo. Papa Bonifacio IV, nel 609, ottenuta l’autorizzazione dall’imperatore Foca, trasforma il Pantheon in una chiesa dedicata alla Madonna e a tutti i martiri. La data del primo novembre per la celebrazione odierna viene stabilita da papa Gregorio IV nell’835. La festa, situata in autunno a conclusione dei raccolti, simboleggia la messe dei sacrifici offerti al Signore.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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