Spazio al lettore

Un augurio di speranza? No, un augurio è speranza

In fondo che cos’è l’augurio se non una speranza? Quando l’uomo smette di sperare e di sognare è arrivato alla fine. Qualcuno ci arriva sereno, i più disperati vedono la fine come l’ultimo passaggio. In realtà il Cristiano dovrebbe vedere la morte non come la fine ma come l’inizio ed allora i funerali non dovrebbero vedere così tante lacrime di dolore ma di gioia. Mi piace, in particolare, una preghiera che recitavo da preside dell’Ordine del Santo Sepolcro al termine delle funzioni religiose, tanti anni fa: “Donaci la Fede per affrontare tutti i dolori della vita quotidiana per meritare un giorno di giungere umilmente, ma senza timore, al Tuo cospetto”.

Un altro passo della preghiera dice: “Donaci la forza di amare tutti gli esseri del mondo che il Padre Tuo ha creato, e più degli altri i nostri nemici”. In queste frasi c’è l’essenza del cristianesimo: una vita retta, timorata di Dio ed un amore incondizionato verso tutti gli esseri del mondo vivente. La preghiera non fa distinzione tra gli umani ed il mondo animale e questo, credo, sia bellissimo. Con questo pensiero chiudo la mia prima riflessione del 2021.

Gli auguri sono scontati, ma ne voglio fare uno speciale alle donne. Alle mogli, che mentre i mariti dormono si svegliano due ore prima e anche più per cucinare, e magari se la cucina ed il tinello sono attigui si sentono dire: “Però questo odore di cucinato, di prima mattina è sgradevole”, e così, invece di un gesto di gratitudine, si sentono la prima lamentela della giornata, alle mamme, che fanno tutto per amore spesso ricevendo ben poco dai mariti e dai figli distratti, alle donne, che sono più intelligenti degli uomini e che, se anche belle, sono destinate a maggiori difficoltà degli uomini.

Alle tante donne che mi hanno accompagnato nella mia vita, a mia Madre, alla mia Maestra, a mia Moglie, a mia Suocera, la cui dolcezza mi commuove ogni volta che la vedo, alle mie Amiche di ieri, oggi e di domani, alle mie Collaboratrici di un tempo, a quelle che sono diventate mamme e che continuano a chiamarmi Capo. Alle donne impegnate nella società per le quali, malgrado tanti discorsi di parità di sesso, non si perdona l’intelligenza e la determinazione. E allora che il 2021 sia l’anno delle donne perché se vogliamo un mondo migliore è a Loro che ci dobbiamo affidare perché è a Loro che il Signore ha affidato il segreto della vita.

Italo D'Angelo

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