Salute e Benessere

Quale futuro per la sanità dopo il Covid? La tavola rotonda sul tema

Integrare meglio le politiche della salute con quelle economiche. Rafforzare la collaborazione tra pubblico e privati, così come tra diversi Paesi. Potenziare il dialogo tra imprese e istituzioni sanitarie. A tracciare le direttrici dello sviluppo delle Life Sciences nel post pandemia è stata la tavola rotonda “Scienza, salute, innovazione: una prospettiva di sostenibilità oltre la crisi”.

L’incontro, organizzato dall’Ambasciata di Svizzera in Italia, ha messo a confronto istituzioni, industria e mondo accademico in vista di una serie di appuntamenti dedicati alle grandi sfide globali, come il G20, il Global Health Summit, il COP26 e la World Health Assembly. Per tradurre in pratica la dichiarazione di principi per la prevenzione delle pandemie che verrà approvata al Global Health Summit, ha ricordato Mario Monti, presidente Pan-European Commission on Health and Sustainable Development, “saranno necessari enormi sforzi di implementazione in primis da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che mi auguro diventi un’istituzione rafforzata al centro di una rete di stakeholder di salute”.

Le prospettive post-pandemiche

Saranno necessari, in questa fase, due ingredienti principali, ha proseguito, “l’impegno politico e gli investimenti economici. Ma bisogna anche mettere maggiormente a contatto il mondo salute con la leadership politica e finanziaria. In questo senso potrebbe essere utile una struttura che veda seduti fianco a fianco ministri della salute e delle finanze, in una sorta di Global Health Board con sede a Ginevra, accanto, ma autonomo, dall’Oms”. “Ora che dalla pandemia stiamo pian piano uscendo – spiega Rita Adam, Ambasciatrice di Svizzera in Italia – tutti si pongono la domanda di quali siano gli insegnamenti che possiamo trarne. A nostro parere, nessuno si salva da solo. Collaborare a tutti i livelli è fondamentale, sia tra diversi Stati, sia tra pubblico e privato, che tra imprese e istituzioni sanitarie”. Oggi, secondo Pasquale Frega, presidente del Gruppo delle Farmaceutiche europee e giapponesi di Farmindustria (Eunipharma), “siamo di fronte a un cambiamento epocale perché la pandemia ha mostrato il legame che c’è fra la salute e lo sviluppo socio-economico: senza salute, non c’è sviluppo e non c’è economia che possa funzionare. Per questo, al primo posto dell’agenda di tanti governi, e anche di quello italiano, c’è ora la salute. E’ il momento – ha concluso Frega, Ad di Novartis Italia – di ripartire, investendo sull’innovazione”.

Mariangela Musolino

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