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“Un faro verde” per accendere la speranza

Foto di Ryoji Iwata su Unsplash

Il 12 dicembre è la giornata dedicata alle persone scomparse. Da due decenni l’Associazione Penelope Italia si occupa a più livelli e su più fronti di questo fenomeno ed è di aiuto e supporto concreto ai familiari ed agli amici che, loro malgrado, vivono il dramma della scomparsa di un proprio caro, attraverso la propria rete di professionisti che va dal supporto legale a quello psicologico, fornendo inoltre sostegno attraverso i numerosissimi volontari che in tutta Italia aderiscono all’Associazione.

Penelope, infatti, si prodiga da anni anche per sensibilizzare l’opinione pubblica “sull’evento scomparsa”, dramma che può capitare a chiunque, all’improvviso, in qualsiasi famiglia e colpire ognuno di noi. Nel giorno dedicato alle persone scomparse, ogni territoriale dell’Associazione si è attivato per  far accendere “il faro verde” della speranza nelle principali piazze delle città Italiane, che ricorda per l’appunto tutte le persone che sono entrate a far parte di quella che noi chiamiamo la “terra del niente”, una zona di limbo, dove non c’è né vita né morte ma solo sospensione, attesa e speranza per chi aspetta il ritorno della persona cara; numerosissime anche quest’anno le amministrazioni comunali che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa e che il 12 dicembre illumineranno i loro monumenti più significativi con un fascio di luce verde ad iniziare dal David in Piazzale Michelangelo a Firenze.

L’Associazione Penelope, nel corso degli anni, si è fatta anche promotrice di importanti cambiamenti nella normativa in materia di scomparsa. Ed infatti, si consideri l’impegno profuso nell’iter che ha portato alla promulgazione della n. 203/2012.

Le novità contenute nella legge in parola sono rinvenibili nel fatto che chiunque e non solo i diretti familiari, possono denunciare immediatamente la scomparsa di una persona oltre a far sì che le ricerche della persona possano partire immediatamente anziché dover attendere le ‘vecchie’ 48 ore. Tutti noi sappiamo quanto siano determinanti le prime ore per il rintraccio della persona.

Altra importante novità promossa negli anni da Penelope consiste nell’istituzione del “Sistema Ricerca Scomparsi RI.SC.”, una banca dati contenente tutte le informazioni più significative sulla persona scomparsa, in grado di supportare le indagini anche per l’utilizzo della funzione di matching con i dati relativi ai corpi rinvenuti e rimasti senza identità. Per noi dell’Associazione Penelope non esistono scomparse di serie A o di serie B, per noi ogni nome è importante e non va dimenticato.

Io personalmente non sono familiare di persona scomparsa ma ho assistito – ed assisto – prima di tutto come socia, come volontaria poi come Legale di Penelope da oltre 10 anni tante persone che purtroppo si sono trovate a dover affrontare questa dolorosissima situazione, comprendo e conosco bene le ansie le paure le angosce che i familiari si trovano a dover affrontare ma soprattutto a dover combattere con la complessità di un iter burocratico, di una burocrazia che fin troppo spesso è rimessa alla sensibilità del singolo soggetto, con una legislazione in materia che è estremamente lacunosa, datata (Legge n. 203/2012) e non tiene conto delle problematiche reali e concrete.

Ci troviamo davanti ad un fenomeno complesso, dietro al quale si celano tanto cause dal disagio psichico alla malattia, al reato. Pochi i casi onestamente nella mia esperienza concreta di allontanamenti volontari… non è facile indagare cosa si celi realmente dietro una scomparsa. Soprattutto quando ci troviamo davanti famiglie dalla vita normale e regolare.

Quello che posso affermare con fermezza e con orgoglio è che per noi di Penelope non esistono scomparse di serie A e di serie B, noi gratuitamente e ci tengo a sottolinearlo (siamo tutti volontari persone di buona volontà che danno il proprio contributo che hanno le proprie professionalità i propri impegni e che anche oggi nella giornata dedicata alle persone scomparse si trovano a parlare del fenomeno perché è importante farlo, perché non se ne parla abbastanza). Ci troviamo da anni ormai a dare supposto ai familiari che si trovano a vivere questa drammatica esperienza dove non c’è vita e non c’è morte c’è sospensione una specie di limbo in cui si è imprigionati e confinati a restare in attesa di notizie.

Il familiare vive proprio la mancanza di un luogo fisico dopo piangere il proprio caro ecco perché nell’universo del dolore, quello degli scomparsi rappresenta, senza dubbio, un mondo nel mondo.

Un tema quello della scomparsa, che oggi più che mai ha bisogno di essere discusso ed affrontato anche alla luce dei recenti accadimenti. Il primo dato con il quale ci confrontiamo è indubbiamente il numero degli scomparsi dal 1974 ad oggi, impressionante, un vero e proprio esercito, oltre 88.390 persone, secondo l’ultima relazione semestrale del Commissario di Governo per le Persone Scomparse. Secondo la relazione in parola su oltre 13.000 denunce di scomparsa sporte nei primi sei mesi del 2023 il 21% riguarda donne, sono 868 quelle di cui non si sa nulla, anche la vicenda di Giulia Cecchettin inizialmente si era configurata come una scomparsa rivelatasi poi l’ennesimo femminicidio.

Un fiume in piena, un mare magnum di persone fin troppo spesso dalla vita normale e dall’esistenza ordinaria. Non si ha, infatti, una predisposizione genetica alla scomparsa. Quello che sconvolge, dati alla mano, è che il fenomeno non riguarda solo soggetti affetti da disturbi, con situazioni di disagio o ai limiti della legalità, ma sempre maggiormente individui con un lavoro, una stabilità affettiva e una vita ordinaria.

L’ultimo impegno ed obiettivo messo in agenda da parte della nostra Associazione Penelope, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, ove dietro ad una scomparsa abbiamo avuto modo di vedere spesso si cela un reato, alcune volte il più atroce come l’omicidio, è indubbiamente quello di eliminare dalle denunce di scomparsa la definizione “allontanamento volontario” per sostituirlo con la dicitura “motivo ignoto”, che indubbiamente dà alle Forze dell’Ordine che indagano più margini ed evita che nelle prime ore – che sono fondamentali – si perda tempo e ci si concentri sulle reali cause che hanno determinato l’allontanamento della persona.

A sostegno di questa proposta si svolgerà proprio a Roma il 12 Dicembre, in Piazza degli Apostoli, una manifestazione sit-in organizzata da Penelope Italia per sensibilizzare sul tema l’opinione pubblica e sollecitare gli organi legislativi.

Daica Rometta: