Opinione

Maria: il modello che ci viene proposto in Avvento

Abbiamo tutti bisogno di modelli, soprattutto i giovani! I modelli devono essere veri e significativi, non di carta o virtuali, non occasionali e a buon mercato, neppure digitali o messi in vetrina. I modelli sono quelli a cui si guarda per crescere, non per fare passi indietro, e crescere vuol dire puntare a cose grandi. I modelli da cercare ed emulare sono persone “realizzate” e che hanno fatto un percorso anche doloroso e senza troppe semplificazioni. È tutto il contrario di ciò che ci offre la società di solito attraverso il web, la tv e la pubblicità! Sì, tutto il contrario, ma non follia, bensì è storia, la storia della salvezza!

L’Avvento ci presenta, infatti, come modello Maria, la madre di Gesù, una ragazza che ha accolto con coraggio e umiltà il grande dono dell’essere figlia del suo figlio. L’atteggiamento di chi guarda a Lei in questo tempo speciale dev’essere di chi cerca la casa della propria mamma, una devozione filiale sotto la cui dolce disciplina si va modellando il cuore di ciascuno.

Maria è innanzitutto la Madre e continua la sua missione di Madre della Chiesa, a cui affidarsi, Lei umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani testimoni dell’amore inesauribile del suo Figlio. Sì, con Maria “giovani per i giovani” nella prevenzione e nella lotta contro tutti i mali che minacciano la vita, che mettono a rischio la loro felicità e persino la loro salvezza.

Si tratta di una devozione non passiva, ma militante, fatta di affidamento, fiducia, appartenenza, disponibilità, servizio, come il suo recarsi dalla cugina Elisabetta, facendo fatica per le strade non certo comode del tempo. Non è la dimensione del “fare delle cose”, appariscenti o meno, ma di diventare modelli credibili ed efficaci per altri giovani; è dunque la vita stessa così a parlare, a cantare il Magnificat nel quotidiano.

Come Maria, la donna la cui fede ridona la gioia a chi l’ha perduta o il senso della vita quando questo è sparito, ogni giovane è chiamato a condividere le vicissitudini dei coetanei e dei più piccoli, a essere attenti ai bisogni degli altri, a vivere non incentrati su sé stessi ma sugli altri, a scoprire la presenza di Gesù e a orientare verso di Lui, come l’unico che può rispondere ai nostri bisogni più profondi e ai problemi esistenziali, ad essere credenti e credibili, così che sia la nostra fede quella che rende possibile la fede di altri. Con Lei possa sussultare ogni cuore!

Marco Pappalardo

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