Opinione

L’importanza di parlare di educazione alimentare a scuola

L’educazione alimentare è un problema culturale, perciò, in tal senso, nelle scuole deve partire dal coinvolgimento del singolo per costruire comportamenti sociali promotori di salute. L’educazione alimentare in ambito scolastico deve essere considerata un obiettivo educativo, e non semplicemente didattico. Ciò significa ritenere che nell’apprendere come nutrirsi correttamente siano coinvolti tanto elementi cognitivi quanto dimensioni emotive, affettive e sociali. L’apprendimento mediato dagli insegnanti rappresenta uno dei momenti cruciali dell’educazione sanitaria. La relazione affettiva connessa con il processo di apprendimento scolastico trasferisce conoscenze, tramite le quali si può favorire lo sviluppo di atteggiamenti consapevolmente critici e di competenze tali da far crescere cittadini in grado di farsi parte attiva di scelte salutari.

Per acquisire la capacità di alimentarsi in modo sano, il bambino e il ragazzo hanno bisogno di maggiori conoscenze, ma soprattutto di sperimentare comportamenti virtuosi. All’insegnante spetta tradurre i risultati della teoria scientifica e della ricerca pedagogica in pratica didattica e, dunque, di pianificare il proprio insegnamento elaborando un curricolo specifico, che comprende, oltre al programma, la formulazione degli obiettivi didattici, l’analisi delle condizioni di partenza degli allievi relativamente a conoscenze, atteggiamenti e interessi. Risulta necessario analizzare le cause, personali e sociali, che sostengono i comportamenti, siano essi scorretti o virtuosi, nei confronti del corpo e della salute. In tale direzione, il processo educativo può funzionare soltanto se rispetta un modello interattivo che, partendo dall’esperienza individuale, si evolve seguendo le norme sociali e i modelli di relazione con cui viene a contatto. Un’educazione alimentare efficace è un processo dinamico, organizzato e ben programmato, in quanto, differentemente, non è in grado di raggiungere soggetti i cui valori, convinzioni e riferimenti culturali non sono omogenei. L’equilibrio tra l’alimentazione e l’attività fisica è il primo tassello di una vita il più possibile trascorsa in salute. Conoscere le abitudini alimentari degli allievi e capire quali ne sono le basi è la risorsa che aiuta a stimolare il confronto tra le diverse esperienze e per proporre esercitazioni pratiche. L’educazione alimentare può essere programmata con la condivisione di vari soggetti, professionisti e associazioni, al fine di meglio comprendere, in momenti laboratoriali, il senso e l’importanza.

Bruno Di Giacomo Russo

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