Scade il 26 aprile il termine per completare l'accettazione del posto messo a disposizione dalle scuole dell'infanzia capitoline. Entro quel termine i genitori dovranno completare le procedure d'iscrizione altrimenti, nonostante il collocamento in graduatoria, si rischia di decadere dalla possibilità di mandare i propri figli negli istituti prescelti nell'anno scolastico 2018/2019. Lo scrive il Roma Capitale sul suo portale istituzionale.
Proseguono, intanto, le iscrizioni ai nidi comunali per i più piccoli. La deadline, in questo caso, scatta l'8 maggio. Sino a quel termine le famiglie potranno quindi indicare la scelta di 3 nidi a gestione diretta e 3 nidi in gestione indiretta in convenzione, dando priorità a quelli pubblici, salvo il caso in cui la struttura convenzionata sia ubicata ad una distanza pari o inferiore a 300 metri, secondo il percorso pedonale più breve dall’immobile di residenza del bambino. E' stata introdotta la possibilità per i nuclei familiari in cui sia presente un genitore con disabilità di presentare istanza prioritariamente per un nido convenzionato, che risulti più idoneo alle esigenze dello stesso nucleo familiare.
Il bando, prosegue il comunicato, “è interamente modulato sui bisogni dei bambini. E’ infatti previsto che ciascun nido elabori un progetto educativo inclusivo, mirato al benessere e alla crescita individuale e collettiva di tutti i bambini/e, nel rispetto delle potenzialità di ciascuno e nell’ottica di sostenere l’apprendimento, la socialità, l’identità e l’autonomia. Per i bambini con disabilità viene proposto un progetto educativo individualizzato, condiviso con i genitori e mirato al benessere e alla crescita individuale e collettiva”.
E’ garantita “la continuità per i bambini che già frequentano un nido convenzionato. La priorità del nido comunale non si applicherà, come l’anno scorso, alle famiglie con minorenni con disabilità, con un fratellino o una sorellina, con disabilità, con fratello o sorella, già iscritti per l’anno educativo 2017/2018 ad un asilo nido a gestione indiretta, garantendo così le 'clausole di continuità'. Le famiglie possono presentare istanze per strutture educative ricadenti anche in altri municipi, rispetto a quello di residenza, o a quello della sede di lavoro di uno dei due genitori“.
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