Più o meno in corrispondenza con la conclusione del lavoro di spegnimento degli ultimi focolai da parte dei Vigili del fuoco, dalla Asl arrivano i primi (parziali) risultati delle analisi sui campioni prelevati dalle macerie a seguito del grave incendio che ha devastato il sito della “Eco X” di Pomezia. Secondo quanto riferito in una nota dal procuratore di Velletri, sui tetti del sito di stoccaggio distrutti dalle fiamme, ci sarebbe stato amianto: “I primi e parziali esiti delle analisi su campioni, ovvero frammenti di lastre ondulate della copertura interna ed esterna al capannone, repertati sul sito” sono stati trasmessi e “dalle prime verifiche la Asl ha rilevato la presenza di amianto sul materiale campionato, pur non essendo ancora in condizione di misurare l’entità di tale sostanza nociva e, di conseguenza, il grado di inquinamento eventualmente generato dal cemento amianto”.
Nonostante tale rilevamento, la Asl Roma 6 ha autorizzato la riapertura degli istituti scolastici chiusi in precedenza, mentre pompieri ed enti territoriali inizieranno le operazioni di bonifica dell’area. Gli effetti della densa nube tossica sprigionatasi dal maxi rogo sulla Pontina non hanno tardato a farsi sentire sui residenti delle zone limitrofe ma, al momento, i rischi maggiori sembrano essere stati scongiurati, come spiegato anche dai sanitari: “La fase emergenziale legata al propagarsi della densa nube di fumo scaturito dall’incendio può considerarsi al momento superata”.
Le analisi della Asl, a ogni modo, non si fermano qui. Nei prossimi giorni dovrebbe essere maggiormente chiaro quale sia il grado di diossine disperso nell’aria e se, eventualmente, possano esserci dei rischi correlati, come spiegato ancora dalla Procura: “Tale risultanza verrà portata a conoscenza delle competenti autorità amministrative già oggi. L’Arpa sta svolgendo verifiche sulla presenza nell’aria di particolato, di diossina e di idrocarburi. Sono pertanto in evoluzione i piani di monitoraggio di Asl e di Arpa al fine di valutare l’impatto delle emissioni nell’aria e sul suolo e si prevede che nella giornata di venerdì 12 maggio possano pervenire alcuni dati significativi”. Il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, ha nel frattempo sottolineato il prosieguo delle indagini per accertare eventuali responsabilità in quanto accaduto il 5 maggio scorso, insistendo sulla necessità di approfondire il ruolo della proprietà aziendale: “Temo i risvolti di cui le cronache sono pieni, ovvero incendi di rifiuti con la criminalità che fa i soldi come può e poi si disfa di tutto”.
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