Caso-nomine: Marra, Romeo e le chat di panificazione dell’organigramma capitolino

Conversazioni galeotte quelle in mano agli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine in Campidoglio. Stando ad alcune intercettazioni, infatti, emergerebbe in modo abbastanza evidente come fosse proprio Raffaele Marra (ex capo del personale del Comune nonché braccio destro della sindaca Raggi, in carcere dal 16 dicembre con l’accusa di corruzione) a manovrare con una certa influenza la distribuzione degli incarichi nell’organigramma capitolino. In particolare, a destare l’attenzione dei pm è una chat via whatsapp risalente al 12 giugno, intercorsa fra l’ex finanziere e Salvatore Romeo (ex vicecapo di gabinetto e al centro dell’inchiesta del polizza-gate): “Domani ti mando un foglio Excel con i provvedimenti da adottare subito, e un foglio Word in cui ci sono i possibili incarichi e le possibili retribuzioni. Ma come ti dicevo prima te li devo spiegare”. Ovviamente, “data” alla mano, il dialogo dimostrerebbe come già prima dell’elezione di Virginia Raggi, i quattro componenti del “raggio magico” fossero già al lavoro per pianificare i ruoli all’interno dello scacchiere capitolino.

Le chat

Un secondo messaggio, come riportato, è arrivata poco dopo: “Ti ho inviato due mail, la prima con la macrostruttura. La seconda con gli atti da compiere e relativa tempistica. Confermami ke hai ricevuto le mail e ke riesci ad aprire gli allegati. Ps gira le mail solo a V. e Daniele mi raccomando”, con un riferimento che sembrerebbe essere rivolto al futuro vicesindaco. Più chiaro l’sms seguente, nel quale Marra parla di Marcello Minenna e Carla Raineri (rispettivamente nominati, in seguito, assessore al Bilancio e capo di gabinetto): “Hai letto la mia email circa il compenso di mm? Se lui vuole guadagnare di più potrebbe fare il capo della Ragioneria al posto di Fermante e V. potrebbe tenere la delega al bilancio. Mentre per il magistrato potrebbe continuare a svolgere l’incarico attuale di capo dell’anticorruzione (quello cioè ke le ha conferito Tronca) e ke lei ha accettato!!! Così sono sistemati tutti e due!!!”.

Marra: “Volevo andare via”

Altre dichiarazioni dell’ex finanziere sono emerse dopo la deposizione agli atti (in vista del processo per corruzione, che lo vede coinvolto assieme all’imprenditore Scarpellini) di quanto da lui detto nel corso dell’interrogatorio del 20 dicembre scorso, durante il quale rimarcava la sua volontà (che sarebbe stata, come da detto da lui stesso, più volte manifestata) di lasciare lo staff del Campidoglio (“Più volte ho manifestato al sindaco Raggi che volevo andare via”), nel quale sarebbe rientrato su richiesta della sindaca: “Sono rientrato al Comune di Roma su forte impulso del sindaco Raggi. Io ero in aspettativa per il dottorato di ricerca… Non conoscevo la sindaca, ma conoscevo Salvatore Romeo… Mi hanno chiamato per dargli una mano, ma io avevo anticipato che tornare sarebbe stato sconveniente, avrebbe portato attacchi mediatici”. E sul suo rapporto con Scarpellini, Marra ha negato di averlo frequentato a lungo: “Io non sono corrotto, sono una persona perbene. Il mio rapporto con lui era solo amichevole, forse l’ho visto dieci volte”.