Un agente uccide un ragazzo di 16 anni: aveva un arma ad aria compressa “molto simile ad una vera”, secondo quanto ha riferito la polizia. L’episodio è successo a Leonardtown, una cittadina del Maryland 100 km a sudest di Washington. L’adolescente aveva anche un coltello.
Il fatto accade a pochi giorni dalla uccisione di un altro ragazzo di vent’anni, un afroamericano di Minneapolis. Città ancora infiammata dalle proteste, in cui si sta svolgendo anche il processo al poliziotto accusato della morte di George Floyd del maggio scorso da cui è partito il movimento “black lives matter”.
Cadono le prime teste dopo la morte di Daunte Wright, fermato ad un semaforo dove è stato ucciso dalla poliziotta Kim Potter che si è dimessa con effetto immediato. E’ andato via anche il capo della polizia del dipartimento di Brooklyn Center, quello a cui apparteneva l’agente Kim Potter.
Intanto, sono decine gli arrestati tra i manifestanti scesi in piazza per protestare. Le forze dell’ordine hanno usato anche lacrimogeni per disperdere la folla. Appello a rientrare a casa da parte del sindaco di Brooklyn Center.
In questo momento un gruppo di manifestanti si è riunito per protestare proprio davanti alla casa di Kim Potter.
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