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Ucraina, visita del presidente sudcoreano: “Amplieremo la portata dell’assistenza militare umanitaria e non letale”

Visita a sorpresa in Ucraina per il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. Lo riferisce l’agenzia Yonhap citando l’ufficio presidenziale di Seul, secondo cui Yoon e la first lady Kim Keon Hee sono arrivati nel Paese questa mattina dalla Polonia. Yoon ha visitato Bucha e Irpin, vicino Kiev, e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La visita

La visita del leader sudcoreano arriva al termine di un viaggio di due tappe che lo ha portato prima in Lituania per il vertice Nato di Vilnius e poi in Polonia per una visita ufficiale. Alleata degli Stati Uniti e crescente esportatrice di armi, la Corea del Sud ha dovuto affrontare nuove pressioni per fornire armi all’Ucraina, a cui l’amministrazione di Yoon ha resistito a favore di aiuti umanitari e finanziari.

Gli aiuti

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è impegnato ad “ampliare la portata” dell’assistenza militare umanitaria e non letale del suo Paese all’Ucraina, dopo l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky a Kiev. Seul “amplierà la scala delle forniture rispetto allo scorso anno, quando abbiamo fornito materiali come caschi e giubbotti antiproiettile“, ha detto in una conferenza stampa dopo l’incontro dei due leader. Yoon, che in precedenza aveva visitato la città di Bucha, ha aggiunto che gli aiuti umanitari sarebbero aumentati a 150 milioni di dollari nel 2023, dai 100 milioni di dollari dell’anno scorso. La Corea del Sud, il nono esportatore di armi al mondo, ha inviato assistenza umanitaria all’Ucraina e ha anche venduto carri armati e obici alla Polonia. Seul ha però da tempo una chiara politica basata sulla scelta di non fornire armi alle zone di conflitto attive, a cui si è attenuta nonostante le ripetute richieste di maggiore aiuto da parte degli Stati Uniti, degli alleati europei e della stessa Ucraina. Seul, che rimane tecnicamente in guerra con la Corea del Nord dotata di armi nucleari, produce volumi significativi di armi compatibili con la Nato, compresi carri armati, obici e le ricercate munizioni. “L’Ucraina ora mi ricorda la Corea del Sud del passato”, ha aggiunto Yoon, ricordando l’assistenza internazionale che ha permesso al suo paese di “ottenere una vittoria miracolosa” sul Nord e alla fine diventare una delle maggiori economie del mondo. Dal canto suo, il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato il collega sudcoreano per la visita che ha decritto come “significativa”.

Zelensky

Il presidente della Repubblica di Corea” Yoon Suk Yeol “è stato oggi a Bucha e Irpin e ha visto con i suoi occhi le conseguenze dell’occupazione russa. Ma Bucha e Irpin sono solo due delle migliaia di città ucraine colpite dal terrore russo. La portata della sofferenza e della distruzione portate dalla Russia è colossale. Pertanto, la portata della cooperazione globale deve essere colossale per ripristinare la sicurezza e garantire una pace stabile”. Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Durante questa visita, la prima nella storia delle nostre relazioni, abbiamo discusso di tutto ciò che è importante per la vita normale e sicura delle persone” e “dell’ordine internazionale basato sulle regole“, ha aggiunto. Tra gli altri temi sul tavolo il rientro in Ucraina “degli adulti e dei bambini deportati, l’attuazione della Formula di pace, la preparazione del Global Peace Summit, la sicurezza alimentare ed energetica e la cooperazione economica“. Zelensky ha quindi ricordato che sono “milioni” gli ucraini “attualmente nel territorio occupato o deportati con la forza in Russia, adulti e bambini” e ha ribadito quanto sia “importante”, riportarli in patria e “riunire le famiglie separate dalla guerra”. “La velocità della fine della guerra dipende direttamente dal sostegno globale dell’Ucraina. Stiamo facendo di tutto per garantire che tale sostegno sia il più intenso e il più significativo possibile”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky citato dai media ucraini. “Nei primi giorni 15 di luglio ci sono stati negoziati, incontri, ed eventi con i leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Lituania, Svezia, Portogallo, Spagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, Guinea-Bissau… con il segretario generale della Nato Stoltenberg, il presidente del Consiglio europeo Michel, la presidente della Commissione europea von der Leyen e il patriarca ecumenico Bartolomeo – ha aggiunto -. Oggi con il presidente della Repubblica di Corea. Manterremo il più alto ritmo di lavoro internazionale a tutti i livelli per riportare la pace in tutta la nostra terra e per tutto il nostro popolo”.

Fonte Ansa

redazione

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