Con 468 voti a favore alla Camera, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entrano nella nostra Carta costituzionale. L’aula di Montecitorio ha infatti approvato, in seconda lettura, la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41. Il Senato aveva approvato il testo con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre, per cui entra subito in vigore. “Il voto di oggi – afferma la presidente del Wwf Donatella Bianchi in una nota – rappresenta un fatto storico. Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia”. “L’auspicio è che il nostro Paese passi anche dalle parole ai fatti affrontando con più decisione e concretezza i grandi temi ambientali”, così il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani “con interventi, riforme – come l’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna che ancora manca all’appello, e azioni”.
La proposta di legge costituzionale che oggi ha ricevuto il via libera definitivo modifica due articoli della Carta, il 9 sulla ricerca, la cultura, il paesaggio e il patrimonio artistico, e il 41 sull’iniziativa economica (con una clausola di salvaguardia – spiega il Ministero della Transizione ecologica – per l’applicazione del principio di tutela degli animali negli Statuti speciali delle Regioni Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta e delle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia). L’articolo 9 cambia così: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge di Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali“. Mentre il 41 nel seguente modo: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali“.
“Grande soddisfazione per l’ok del Parlamento alla modifica della Costituzione con inserimento della tutela dell’ambiente e del principio di giustizia intergenerazionale“, dichiara il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini che come previdente dell’Asvis era stato tra i promotori dell’inserimento della norma nella Carta Costituzionale. “Il Mims – afferma il ministro – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni”.
Parla di “un fatto storico” la presidente del Wwf Bianchi in una nota, in cui scrive che “finalmente la tutela dell’ambiente diventa un principio fondamentale della Repubblica a cui la legislazione futura si dovrà ispirare e a cui la legislazione passata si dovrà adeguare”. “Questa modifica costituzionale è un primo importantissimo passo – continua – che armonizza il nostro sistema con i principi formulati a livello europeo e internazionale e fatti propri dalla giurisprudenza costituzionale, di legittimità e di merito. “Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela della natura d’Italia”, prosegue Bianchi. “Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche”, conclude.
“Una bellissima e storica notizia per il nostro Paese” dichiara il presidente nazionale di Legambiente dichiara Stefano Ciafani. “Stiamo parlando di un tema cruciale legato al nostro Pianeta, al centro delle politiche mondiali, europee e delle mobilitazioni dei giovani, che non poteva mancare tra i principi fondamentali della nostra bellissima Costituzione”. “Ora l’auspicio è che il nostro Paese passi anche dalle parole ai fatti affrontando con più decisione e concretezza i grandi temi ambientali”, continua Ciafani, “a partire dalla lotta alla crisi climatica e dalla diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, e i tanti problemi irrisolti con interventi, riforme – come l’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna che ancora manca all’appello – e azioni che vadano nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della giusta transizione ecologica ed energetica”.
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