Milioni di italiani che stanno attenti alla linea si chiedono: meglio lo zucchero bianco o di canna? Leggi qui l’inaspettata risposta che viene dalla scienza.
Bustine scure o bustine chiare, al momento di addolcire il caffè c’è chi punta dritto allo zucchero di canna perché “fa meno male dello zucchero raffinato e non aggiunge calorie”, e chi invece alza le spalle e sceglie sempre quello bianco “perché due o tre bustine di zucchero al giorno non possono certo nuocere alla salute o addirittura far ingrassare”. Ma chi dei due ha ragione?
Lo zucchero comunemente usato in Europa, raffinato quasi completamente, viene chiamato zucchero bianco (o zucchero da tavola o zucchero da cucina), mentre lo zucchero che contiene melassa viene chiamato zucchero bruno. Ma cosa è davvero lo zucchero?
Quello che noi comunemente chiamiamo zucchero è in realtà saccarosio, un composto organico della famiglia dei glucidi disaccaridi. La sua molecola è costituita da due monosaccaridi, più precisamente glucosio e fruttosio. A temperatura ambiente e pressione atmosferica si presenta sotto forma di solido (in cristalli) o disciolto in soluzione. Lo si trova largamente in natura, nella frutta e nel miele (in percentuale più bassa rispetto al fruttosio), sebbene, da sempre, esso si estragga dalle piante della barbabietola da zucchero (soprattutto in Europa) e dalla canna da zucchero (nel resto del mondo).
Quale dei due è migliore per la dieta? A chiarire i dubbi di tanti italiani, incerti tra il bianco e il bruno, arriva la spiegazione del presidente dell’Associazione medici endocrinologi (Ame) Edoardo Guastamacchia, esperto sentito da Ansa Salute. L’esperto non ha dubbi, dando una risposta che in pochi forse si aspetterebbero.
“Lo zucchero di canna – dice Guastamacchia – non è più salutare dello zucchero bianco, si equivalgono sia dal punto di vista nutritivo che calorico”. È la presenza di melassa nello zucchero di canna – dice – a conferirgli quel colore brunastro, ma la differenza è solo nel gusto”.
Ma le sorprese non finiscono qui. Infatti, secondo Guastamacchia, la tanto temuta (da molti considerata nociva) non è di per sé un male. “Il processo di raffinazione che rende lo zucchero bianco – sottolinena l’esperto – non è nocivo. Anzi, raffinazione significa purificazione”. Dunque: un bene.
Infine, Guastamacchia (contro tutti i pronostici) svela anche l’arcana diatriba se nel caffè sia più salutare lo zucchero (bianco o bruno che sia) o l’edulcorante ipocalorico. “Nel caffè – assicura – meglio mezzo cucchiaino di zucchero, che sia bianco o di canna, dell’edulcorante. Questi ultimi infatti – specifica l’esperto – possono modificare la composizione del microbiota, determinare un’alterazione del metabolismo del glucosio e favorire la comparsa del diabete“. Zucchero 1 – Edulcorante 0. E lo dice l’esperto!
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