Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è tornato sulla possibilità di vedere delle truppe Nato sul territorio ucraino. Un’ipotesi che non viene scartata, anche se da Kiev non è fin qui arrivata alcuna richiesta specifica: “Quel giorno – ha detto il ministro – potrebbe arrivare presto”. L’Ucraina chiede anche la fornitura di Patriots, mentre il conflitto prosegue.
Sebbene l’Ucraina non abbia mai chiesto “truppe da combattimento europee sul terreno”, i leader dell’Ue devono abituarsi all’idea che questo “giorno potrebbe arrivare”: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista a Politico.
“Sono perfettamente consapevole che gli europei non sono abituati all’idea della guerra”, ha proseguito. “Ma questa è una disattenzione che gli europei non possono permettersi, né per loro stessi né per i loro figli”, ha sottolineato Kuleba . “L’Ucraina può vincere. Ma se l’Ucraina perde, Putin non si fermerà”.
“Dateci quei maledetti Patriots“: è la richiesta, senza mezzi termini, del ministro degli Esteri ucraino. “Se avessimo abbastanza sistemi di difesa aerea, vale a dire i Patriots, saremmo in grado di proteggere non solo la vita della nostra gente, ma anche la nostra economia dalla distruzione”, ha aggiunto Kuleba durante un’intervista a Politico.
La Marina ucraina ha reso noto di aver messo fuori combattimento con un missile Neptune la grande nave russa da sbarco Kostyantyn Olshansky, che la Federazione russa aveva sottratto a Kiev nel 2014. Lo riferiscono i media nazionali. Il portavoce della Marina Dmytro Pletenchuk ha dichiarato che “oltre a due grandi navi anfibie – la Yamal e l’Azov e la nave da ricognizione Ivan Khurs – anche la Kostyantyn Olshansky è stata danneggiata”. “Non abbiamo avuto scelta. Abbiamo usato un Neptune e il danno è stato inflitto”, ha detto Pletenchuk.
Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un totale di 12 droni kamikaze sull’Ucraina. Lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev, sottolineando che tutti i velivoli senza equipaggio nemici sono stati abbattuti. I droni, di tipo Shahed, provenivano da Capo Chauda, nella Crimea occupata, dalla regione russa di Kursk e sono stati distrutti nelle regioni di Mykolaiv e Kharkiv. I russi hanno lanciato inoltre due missili guidati antiaerei S-300 in direzione della regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale.
Il capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev, ha detto che l’Ucraina è responsabile della strage a Mosca. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Rispondendo a una domanda dei giornalisti Patrushev ha risposto: “Ovviamente è l’Ucraina’.
Fonte: Ansa
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