Il dirigente generale della polizia di Stato e consulente del dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, Antonio Pignataro, si unisce al sacerdote anti-spaccio, don Antonio Coluccia, nell’evidenziare alcuni particolari rischi legati al consumo di droghe. Inclusa la cannabis che, secondo i due (relatori al convegno “Contro la droga”, svolto a Roma), genererebbe una “sindrome amotivazionale”.
Il consumo di cannabis comporta il rischio di “sindrome amotivazionale” che riguarda “milioni di nostri ragazzi”. Lo hanno sostenuto Antonio Pignataro, dirigente generale della polizia di Stato e consulente del dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, e don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato contro lo spaccio a Roma, durante un incontro con circa 500 persone tra genitori e ragazzi delle scuole medie e superiori al convegno “Contro la droga”, organizzato dall’assessore della Regione Lazio, Flavio Cera.
“Il fenomeno dei danni causati dal consumo di droghe, a partire dalla cannabis e dall’aumento esponenziale di Thc in essa contenuto è sotto gli occhi di tutti, un’emergenza vera e propria di cui ci accorgiamo solo quando arriva la tragedia“, hanno affermato Pignataro e don Coluccia nel rivolgere un monito “a tutti i genitori i quali, se vogliono davvero tutelare la vita e la salute dei propri figli, devono contrastare con ogni mezzo la disinformazione e reagire con forza al problema, così come ha anche precisato in molteplici occasioni il Presidente del Consiglio Meloni, problema che per anni è stato ideologizzato, banalizzato e pubblicizzato come una forma di libertà personale che poi, però, rende schiavo e porta alla morte”.
Fonte: Agi
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