Quattordici persone positive al Covid-19 al Pio Albergo Trivulzio, l’istituto milanese per la terza età che, nei mesi peggiori della pandemia, era stato al centro di un’escalation di contagi e vittime. Fra i positivi, 11 sono persone ricoverate nel centro cure intermedie. Altri tre sarebbero rispettivamente un paziente della Rsa del Pat e due ospiti della comunità del Pat. Come riferito da un bollettino diramato dalla stessa struttura, “stante l’incremento della curva epidemica a Milano, i ricoveri in cure intermedie sono temporaneamente sospesi sino al 25 ottobre e le palestre nelle sezioni di degenza sono temporaneamente chiuse”.
I primi 11 contagiati sono “già stati inviate presso strutture ospedaliere”. Fra i restanti tre, uno è stato indicato come “debolmente positivo” e anch’esso “già inviato in strutture ospedaliere”. Altre cinque persone dipendenti sarebbero risultate positive. Tra queste tre lavoratori del Pat e due della struttura di Merate, i quali, non essendo in servizio, “sono isolati al domicilio”.
I test di screening per i pazienti e il personale del Trivulzio sono stati eseguiti nella settimana compresa fra il 12 e il 16 ottobre. La struttura, con l’ultima ordinanza diramata dalla Regione Lombardia aveva già disposto lo stop delle visite dei parenti agli anziani degenti in tutte le Rsa. Una misura adottata proprio al fine di evitare scenari drammatici come quelli della scorsa primavera. Nel maggio scorso, il bilancio complessivo delle vittime all’interno della struttura era arrivato a 300 nel periodo compreso fra gennaio e aprile. Una cifra al centro di un intenso dibattito nonostante, come riferito sul finire del periodo primaverile, fossero state applicate “le indicazioni istituzionali sulle modalità di uso contingentato delle mascherine fino al 23 marzo, quando si è potuto metterle a disposizione di tutti gli operatori”.
Il 22 giugno, il Pio Albergo Trivulzio aveva riaperto in via sperimentale l’accesso alle visite dei familiari. Una comunicazione diffusa dalla Rsa, che aveva spiegato come “l’ingresso in struttura sarà concesso solo ai parenti degli ospiti ricoverati nei reparti ‘covid free’ o ‘Covid negativizzati’”. Ed esclusivamente “in presenza di buone condizioni di salute”. Ora il nuovo stop.
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