Archiviato l’ultimo giorno di scuola, per la maggior parte degli studenti di terza media, è già tempo di esami. Quattro prove – tre scritti e un orale – che fanno tornare l’esame in versione “pre-pandemia”.
Per ben 2 “licenziandi” su 3 del 2023, infatti, si è iniziato con gli scritti già al principio della prima settimana utile, ovvero da oggi, lunedì 12 giugno. A cui va aggiunto un altro quinto abbondante (22%) che partirà nel secondo segmento della stessa settimana, vale a dire da giovedì 15 giugno in poi. Solo una minoranza – circa 1 su 6 – dovrà invece attendere la settimana successiva. Perlomeno è questo il “calendario” che hanno delineato i 500 alunni di terza media intervistati da Skuola.net alla vigilia del grande appuntamento.
Quattro prove – tre scritti e un orale – che fanno tornare l’esame in versione “pre-pandemia”. E che, per questo, sta agitando i sonni degli studenti: solo 1 su 10 manifesta una certa sicurezza. Circa la metà mantiene un atteggiamento “neutro”, di cauto ottimismo. Ma quasi 4 su 10 esprimono preoccupazione, sentendosi poco o per niente fiduciosi. Non tutte le prove, però, generano lo stesso livello di stress. Il primato, come prevedibile, se lo contendono lo scritto di Matematica e il colloquio orale, entrambi indicati come passaggi più temuti da oltre 1 “licenziando” su 3.
A proposito di orali, i docenti hanno comunque cercato di aiutare gli alunni ad affrontarli nelle migliori condizioni possibili. Perché, sebbene non sia più un passaggio obbligatorio, tantissime scuole hanno deciso di far preparare lo stesso ai propri alunni la storica “tesina”: la dovranno portare più o meno 8 studenti 10. Una cosa che, però, ha mandato in crisi più di qualcuno. Se, infatti, la maggior parte l’ha già finita (22%) o è comunque a buon punto (53%), circa 1 su 4 è ancora in alto mare. Dato che non può che far aumentare l’agitazione. Le altre prove, invece, preoccupano decisamente meno. Infatti il 18% sta aspettando con particolare ansia il confronto con le Lingue straniere: nel terzo scritto ce ne saranno ben due da affrontare, l’Inglese più un’altra lingua comunitaria prevista dai singoli percorsi di studio. Solamente il 10% confessa di aver paura soprattutto della prova di Italiano.
Fonte: Ansa
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