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Spari su un convoglio, rallenta l’evacuazione di civili da Aleppo est

Rallenta ancora l’evacuazione di civili e feriti da Aleppo dopo la parziale riconquista dei quartieri orientali da parte delle truppe lealiste. Colpi d’arma da fuoco sono stati sparati contro un convoglio, che ha dovuto immeditamente fermarsi. Una persona è morta, riferisce Al Jazeera, e almeno quattro sarebbero rimaste ferite. Tra queste ultime vi sarebbero anche due membri dei cosiddetti “elmetti bianchi”, gli operatori della difesa civile di Aleppo est.

L’operazione

La sparatoria si è verificata quando l’evacuazione verso i quartieri occidentali (completamente in mano agli uomini di Assad) era già iniziata. Un primo gruppo di mezzi di soccorso era partita dalle aree ancora controllate dai ribelli e aveva raggiunto i posti di blocco governativi.  L’operazione, secondo il programma, dovrebbe durare due o tre giorni.

Miliziani

Il ministero della Difesa russo sostiene che, su ordine di Putin, si sta preparando anche l’evacuazione dei miliziani e delle loro famiglie dai quartieri orientali di Aleppo. Secondo il Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti – un organo del ministero della Difesa di Mosca – “i miliziani saranno evacuati su 20 autobus e 10 ambulanze attraverso un corridoio dedicato in direzione di Idlib”.

Un esodo

Sul numero di persone da evacuare non ci sono notizie certe. La Mezzaluna rossa turca ha fatto sapere di prepararsi ad accogliere fino a 50.000 civili. Ma tra i residenti che dovrebbero partire molti temono rappresaglie da parte delle forze lealiste anche su oppositori non armati o semplici cittadini. La commissione dell’Onu per i diritti umani in Siria ha detto che “continuano ad emergere numerose notizie di violenze commesse dalle forze filo-governative, come esecuzioni sommarie, arresti arbitrari, sparizioni forzate e arruolamenti forzati”. Per quanto riguarda le forze ribelli, le stime parlano di non più di 4.000 uomini, ai quali, secondo l’accordo russo-turco, dovrebbe essere garantito il passaggio verso altri territori controllati dagli insorti.

Telefonata Putin-Erdogan

Intanto in una telefonata presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno discusso del conflitto in Siria e “in particolare dello sviluppo della situazione ad Aleppo”. Secondo quanto riferito dal Cremlino i due capi di Stato “hanno rimarcato la necessità di unire gli sforzi per migliorare la situazione umanitaria e facilitare il lancio di un vero processo politico in Siria”. Putin ed Erdogan hanno inoltre discusso della cooperazione tra Russia e Turchia, anche nel settore energetico.

Francesco Volpi

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