Almeno 100 vittime, più di 300 quelle ferite. Un bilancio estremamente drammatico, purtroppo non nuovo per la città di Mogadiscio, capitale della Somalia, dove la furia del terrorismo colpisce da anni in modo indiscriminato. Così come nel resto del Corno d’Africa, dove agisce uno fra i gruppi jihadisti più violenti come al-Shabaab. Al momento non sono ancora arrivate rivendicazioni ma i sospetti delle autorità somale si sono immediatamente concentrati sulla fazione sunnita, strettamente legata ad al-Qaeda. Peraltro, il gruppo non sarebbe nuovo alla strategia del silenzio dopo un attentato, messa in atto più volte in passato. Per il momento, resta il bilancio. Crudo, drammatico e grondante di sangue, come in ogni occasione in cui è l’odio a farla da padrone. Due autobomba sono state fatte esplodere davanti al Ministero dell’Istruzione di Mogadiscio, provocando un’immediata strage.
La Polizia ha ipotizzato come obiettivo dell’attacco il presidente Hassan Sheikh Mohamud, oltre che il primo ministro Hamza Abdi Barre e altri leader politici dei cinque Stati federali della Somalia. Tutti, infatti, erano impegnati in un vertice al Jazeera Palace Hotel, distante poco più di un chilometro dal luogo delle esplosioni. Fra i temi della riunione, emergeva proprio la violenza jihadista e l’attività dei gruppi terroristici del Corno d’Africa. Gli attentatori, però, non sono riusciti ad avvicinarsi alla sede dell’incontro, modificando probabilmente l’obiettivo all’ultimo minuto, puntando sul Ministero dell’Istruzione. La prima auto è saltata in aria davanti all’ingresso del palazzo ministeriale, nelle vicinanze di un incrocio stradale in quel momento densamente trafficato. La seconda, invece, è esplosa in concomitanza all’arrivo della prima ambulanza.
Il quadro è apparso immediatamente drammatico, anche per l’estensione dell’onda d’urto provocata dalle esplosioni. Praticamente tutte le vittime appartengono alla popolazione civile. Fra queste, numerose donne e bambini, oltre che studenti e semplici passanti. Il presidente Mohamud si è recato immediatamente sul luogo degli attentati, condannando la violenza indiscriminata messa in atto dai terroristi. Nello stesso luogo, peraltro, nell’ottobre del 2017 era stato messo in atto quello che, finora, è il peggior attentato subito dalla popolazione somala. Addirittura 500 vittime, provocate dall’esplosione di un camion bomba.
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