Arriva l’altolà del Partito democratico, che si rivolge al ministro dell’Istruzione per porre un freno al concorso straordinario per i docenti di medie e superiori. Data fissata al 22 ottobre, dopo un duro braccio di ferro coi sindacati e 32 mila posti da assegnare, con almeno il doppio delle domande presentate. E i dem provano a far prorogare i termini: “Farlo ora – dice Camilla Sgambato, responsabile Pd scuola – significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell’Istruzione“.
Non solo scuole in sofferenza. Per Sgambato, la priorità è tutelare chi è in quarantena. “Magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna. Va cercata una soluzione, per esempio trovando un’altra data per questi candidati. O facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso“. Si pone poi la questione dei docenti precari: “Solo in Lombardia ci sono 16.500 candidati, la gran parte sono docenti delle regioni meridionali. Spostare il concorso a Natale sarebbe insomma la cosa più giusta da fare”.
Perplessità le aveva espresse anche dalla responsabile della sezione Scuola della Cisl, Maddalena Gissi. Ancora una volta, ad alimentare i dubbi, gli aspiranti partecipanti che si trovano (o che potrebbero trovarsi) in quarantena. “Ci saranno problemi – secondo Gissi – per coloro che dovessero trovarsi in quarantena e vogliono fare il concorso: per ora non ci sono risposte dal Ministero, bisogna vedere quali misure di sicurezza vengono messe in campo”.
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