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Rapina e minacce per il colore della pelle: arrestati due trapper

“Vogliamo ammazzarti perché sei nero”. Così minacciavano un operaio di 41 anni di origine nigeriana mentre, armati di coltello, lo rapinavano del sul zaino e della sua bici alla stazione ferroviaria di Carnate, in provincia di Monza e Brianza, caricando il video sui social. Il giorno dopo i trapper Jordan Tinti, nome d’arte Jordan Jeffrey Baby, e Gianmarco Fagà, noto come Traffik, sono stati arrestati dai militari della stazione di Bernareggio. I due sono stati fermati per rapina aggravata dall’uso delle armi e dalla discriminazione razziale.

La rapina

Secondo la ricostruzione, l’operaio nigeriano era appena sceso dal treno di ritorno dal lavoro quando i due ragazzi, a torso nudo con le t-shirt che gli coprivano le spalle, sono comparsi all’improvviso, dalle scale di accesso ai binari e hanno estratto dei coltelli, minacciandolo: “Vogliamo ammazzarti perché sei nero”. L’uomo ha lasciato la bicicletta e lo zaino nel sottopasso, mentre i trapper continuavano a minacciarlo e prendevano la bicicletta e lo zaino. All’invito del nigeriano, dall’altra parte della stazione, a restituirgli le sue cose, i due hanno gettato la refurtiva tra i binari e tagliato i copertoni della bici con il coltello, filmando e postando tutto. La mattina dopo passeggiavano per Bernareggio e i carabinieri li hanno presi.

I due fermati

Tinti era già noto ai carabinieri per aver postato un video in cui saltava sul tettuccio di una Gazzella e per aver insultato pesantemente Vittorio Brumotti nel corso di un suo servizio antidroga. Vive in Brianza e, nella convalida del fermo per rapina aggravata dall’uso delle armi dalla discriminazione razziale il giudice sottolinea come non abbia mai rispettato la sorveglianza speciale cui era sottoposto. I carabinieri non hanno quindi avuto dubbio nel riconoscerlo nelle fotografie che la vittima della rapina aveva scattato. Fagà ha precedenti per rapina e ha anche un processo per maltrattamenti ai danni dell’ex fidanzata. Inoltre, tra le ragioni per le quali il giudice ha disposto il carcere, vi è anche il fatto che sostanzialmente non ha più una residenza, oltre ai precedenti penali.

Lorenzo Cipolla

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