Primo piano

Primo discorso di pace tra Afghani e Talebani, in corso oggi a Doha

Afganistan: storica apertura di dialogo tra il Governo e i Talebani oggi a Doha, in campo neutro. Un incontro che si aspettava da tempo e che ha subito diversi ritardi. Ieri Abdullah Abdullah, il Capo della delegazione del Governo prima di lasciare la capitale Kabul per il Qatar, ha espresso la sua speranza per l’inizio di una nuova epoca di trasformazione e di pace.

Presente anche Mike Pompeo

Sarebbe davvero una svolta storica che finalmente potrebbe portare nel Paese il primo periodo di pace dopo 19 anni di conflitti interni che hanno devastato la popolazione. Oggi al via i primi colloqui a Doha, dove ha aperto le cerimonie il Ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulahraman Al-Tahni. Presente anche il segretario di Stato USA Mike Pompeo e l’inviato speciale di Washington per l’Afghanistan Zalmay Khalilzad (AGI).

Sicurezza e controlli

Se si arrivasse a stabilire la pace tra le parti attraverso il dialogo, sarebbe la prima volta da diverse generazioni. In Afghanistan le diverse forme di governo sono state stabilite a seguito di colpi di Stato e con le armi. L’attuale governo è frutto dell’invasione americana del 2001, che ha di fatto destituito il regime talebano. I dialoghi per la pace in corso nella giornata di oggi hanno una portata storica internazionale evidente e si stanno svolgendo sotto un ristretto controllo della “security” e delle più rigide regole di contenimento anti Coronavirus.

Il bene del Popolo

Sempre Abdullah Abdullah che è anche il Presidente dell’Alto Consiglio per la Riconciliazione Nazionale ha dichiarato durante la cerimonia di apertura: “siamo venuti qui con il forte convincimento e tutte le migliori intenzioni di dare fine a 40 anni di lotte di sangue e raggiungere una pace duratura in tutto il Paese”. Non c’è nessun vincitore del conflitto armato e non ci sarà nessun perdente se la crisi sarà risolta per il bene supremo del Popolo.

Alcuni numeri delle guerre

Nel 2009 in Afghanistan ci sono stati 7228 attacchi con ordigni esplosivi improvvisati (comunemente conosciuti come IED), con un incremento del 120% rispetto all’anno precedente. Nel 2010 gli attacchi con gli IED ferirono 3366 soldati statunitensi, circa il 60% del totale dei feriti delle Coalizioni militari internazionali a causa di queste esplosioni. Tra il 2017 e il 2018 l’Afghanistan insieme alla Siria , con 71,000 morti a testa, ha raccolto un numero di vittime equivalenti a 4 volte i morti in Africa nello stesso periodo.
Oriana Mariotti

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