Un uomo di 47 anni, sospettato di aver avuto contatti con l’aggressore Aoussaoui che ha ucciso ieri 3 persone nella basilica di Notre-Dame-de-l’Assomption a Nizza, è stato posto in stato di fermo ieri sera. Lo si apprende stamattina da fonti giudiziarie, che invitano alla prudenza sulla natura dei rapporti fra i il terrorista e il fermato.
Il tunisino Brahim Aoussaoui, 21 anni, continua ad essere in prognosi riservata in ospedale, dopo un’operazione subita ieri dopo che i poliziotti accorsi nella cattedrale hanno aperto il fuoco su di lui.
Intanto, emergono particolari sull’identità delle tre vittime dell’estremista, due donne e un uomo. Quest’ultimo era il sacrestano della cattedrale, 45enne, padre di due ragazze. Mentre tra le donne, quella che ha tentato di rifugiarsi in un bar ed è poi morta per le ferite riportate è una 40enne di origini brasiliane, come confermato dal governo di Brasilia, che prima di morire ha detto ai suoi soccorritori: “Dite ai miei figli che li amo”. Della terza vittima, al momento, si sa solo che si tratta di una donna sui 60 anni.
Il governo, dopo le parole di ieri sera del presidente Emmanuel Macron che ha annunciato un rafforzamento della presenza militare sul territorio, con l’operazione ‘Sentinelle’ che passerà da 3mila a 7mila uomini.
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