Il vertice di Valletta sui migranti si è chiuso con una prima dichiarazione congiunta dei leader europei che prevede: il rafforzamento della capacità dei rimpatri (dando priorità alla Libia), 200 milioni in più per l’Africa e il pieno sostegno all’accordo siglato tra Gentiloni e al-Serraj.
In particolare del documento di Malta si legge: “L’Unione europea accoglie con favore ed è pronta a sostenere lo sviluppo dell’accordo firmato tra Italia e Libia il 2 febbraio”. Poi, che occorre “continuare a sostenere gli sforzi e le iniziative dei singoli Stati membri direttamente impegnati con la Libia”. “L’Ue si compiace ed è pronta a sostenere l’Italia nella sua attuazione del memorandum d’intesa firmato il 2 febbraio 2017 da parte delle autorità italiane e Presidente del Consiglio di Presidenza al-Serraj“.
L’iniziativa della Commissione sui migranti viene apprezzata dai leader europei riuniti a Malta. “Accogliamo con favore la decisione della Commissione di mobilitare, come primo passo, di un ulteriore 200 milioni di euro per la parte del fondo riguardante il Nord Africa e di dare priorità ai progetti di migrazione legati alla Libia”. In linea con il piano d’azione Valletta, spiega ancora il documento, “l’Unione europea sta rafforzando le politiche di integrazione all’interno del suo piano di aiuto pubblico allo sviluppo per l’Africa, che ammonta a 31 miliardi di euro. Alcune delle azioni possono essere finanziate nell’ambito di progetti già in corso, in particolare i progetti finanziati dal Fondo fiduciario Ue per l’Africa, che mobilita 1,8 miliardi dal bilancio dell’Ue e 152 milioni da contributi degli Stati membri. Per coprire il finanziamento più urgente – si legge nel documento – accogliamo con favore la decisione della Commissione di mobilitare, come primo passo di un ulteriore 200 milioni di euro per la parte del fondo riguardante il Nord Africa e di dare priorità ai progetti di migrazione legati relativa alla Libia”.
Infine la nota congiunta parla dei rimpatri. “Svilupperemo ulteriormente la nostra politica migratoria esterna al fine di renderla più resistente per le crisi future. Individueremo potenziali ostacoli, ad esempio in relazione alle condizioni da soddisfare per i rimpatri, e rafforzeremo le capacità di rimpatrio dell’Ue, nel rispetto del diritto internazionale. Accogliamo con favore l’intenzione della Commissione di presentare rapidamente, come primo passo, un piano d’azione aggiornato sui rimpatri e di fornire una guida per i rimpatri più operativi da parte dell’Ue e degli Stati membri e di riammissione efficaci“.
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