“Nessuno può togliere ai giovani la speranza del futuro perché oscurerebbe il futuro dell’intera comunità”. E’ in occasione del 140esimo anniversario della sua nascita che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda l’ex presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. L’uomo che, a Bruxelles, ricordò che “non abbiamo il diritto di disperare!”. Un messaggio valido allora, in un mondo post-bellico ancora incerto su quella che sarebbe stata la ricostruzione. E anche oggi, con la pandemia che ha dipinto scenari quasi al pari di quelli di allora. Il Capo dello Stato, nel suo messaggio, ha citato in particolare tre concetti: “Ricostruzione, ripartenza, rinascita. Sono parole di allora che ricorrono in questi nostri giorni, in cui siamo duramente impegnati nel contrasto alla pandemia, con lo sguardo rivolto al futuro”.
Il Presidente della Repubblica non ricorda solo la figura dell’ex leader della Democrazia cristiana ma, soprattutto, il ruolo-guida che assunse nel momento forse peggiore per il nostro Paese. “De Gasperi ebbe il coraggio di scelte difficili. Assunse la carica di Capo dello Stato in seguito ai risultati del referendum del giugno 1946, ponendo fine a ambigue esitazioni di parte monarchica e ponendo fine così a ogni incertezza insidiosa per la sopravvivenza stessa dello Stato italiano. La sua capacità di visione contribuì a sviluppare il capitale di libertà conquistato con la Resistenza in un ordinamento pienamente democratico, in una politica orientata alla lotta alla miseria, all’analfabetismo, al superamento di fratture sociali impedimento alla crescita del Paese“.
De Gasperi, ricorda Mattarella, “riuscì a dare un nuovo fondamento all’idea di Patria, lontana dai nazionalismi regressivi che avevano gettato il Continente nella barbarie e lo fece anche aprendo le porte al risorgere dell’idea di Europa. La necessaria ricomposizione dell’unità nazionale, dilaniata negli anni dell’alleanza nazi-fascista, trovava per De Gasperi una garanzia nella scelta occidentale e in quel progetto di unità europea, allora un ideale e oggi una straordinaria opportunità oltre che una responsabilità storica”. Fu lui a ricordare che “nessuno può togliere ai giovani la speranza del futuro perché oscurerebbe il futuro dell’intera comunità”. E questo, conclude il Capo dello Stato, è “un compito che accomuna quanti rivestono responsabilità pubbliche e tutti i cittadini”. Specie nei momenti di crisi.
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