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Kharkiv, bombe sugli evacuati: i morti sono quattro

La controffensiva ucraina continua a riconquistare porzioni di territorio ma, nonostante la guerra sia entrata (almeno apparentemente) in una nuova fase, anche la Russia prosegue la sua strategia. La quale, come riferito dalle autorità locali, avrebbe messo nel mirino ancora una volta la città di Kharkiv, la seconda più grande dell’Ucraina. Un ospedale è stato infatti colpito da un bombardamento durante un’evacuazione: il bilancio parla di quattro medici uccisi e due pazienti feriti. Il tutto nel villaggio di Strelecha, a poca distanza dalla città di Kharkiv. Il nosocomio, a quanto sembra destinato a pazienti psichiatrici, è stato colpito da un raid missilistico, come denunciato da Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione regionale dell’oblast.

Bombe sul Kharkiv

Citato da Urkainska Pravda, Sinegubov ha fatto sapere che le evacuazioni sono state portate a termine solo in parte. A interromperle, sarebbero stati proprio i bombardamenti. “Gli operatori sanitari, anche sotto i bombardamenti, rischiando la vita, hanno cercato di salvare i malati. È stato possibile evacuare 30 pazienti, in totale ce ne sono più di 600 nell’istituto. Durante l’evacuazione, i russi hanno iniziato un massiccio bombardamento”. Un raid che va ad aggiungersi a quelli che, nella giornata di ieri, hanno colpito altre zone dell’Ucraina e che, complessivamente, hanno portato 8 morti e 33 feriti tra la popolazione civile. Cinque vittime sono state registrate nella regione del Donetsk, altri tre nel Kharkiv. Un ferito è stato segnalato anche nella zona di Zaporizhzhia.

Nessun negoziato

La situazione rende difficile qualsiasi ipotesi di negoziato. Almeno per il momento e nonostante le parziali aperture dei giorni scorsi. A ribadire l’ancora incolmabile distanza fra le posizioni è il consigliere presidenziale di Kiev, Mykhailo Podolyak: “In primo luogo, la Federazione Russa crede ancora di avere risorse sufficienti per registrare alcuni risultati. In secondo luogo, qualsiasi incontro di oggi è esclusivamente un gioco della storia tradizionale russa: fissare lo status quo, ballare ‘falsi balli di Minsk’, iniziare una nuova fase di escalation. In terzo luogo, la Russia deve rispondere di crimini su larga scala e non nascondersi dietro l’impunità. Pertanto, la guerra deve raggiungere l’unico finale possibile. Non c’è altro modo”.

Damiano Mattana

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