Vincere e soffrire, un film già visto in casa Italia. Azzurri avanti 3-0 all’intervallo (Darmian e doppietta di Federico Chiesa), poi due dormite e la Macedonia che segna due gol di fila con Atanasov e mette in apprensione l’Italia per il finale di gara. Ci pensa Raspadori a firmare il poker, mentre chiude i giochi El Shaarawy in pieno recupero. Vince (5-2) l’Italia che sale a quota 13 al secondo posto agganciando l’Ucraina. La qualificazione si decide lunedì a Leverkusen. Basta un pari per volare a Euro 2024.
Nessuna novità nello schieramento azzurro, con il Ct Spalletti che nel suo 4-3-3 conferma il tridente leggero con Raspadori punta centrale, Berardi e Chiesa a sostegno. In mezzo tocca a Jorginho in cabina di regia, con ai lati Bonaventura e Barella. Dietro, davanti a Donnarumma, ci sono Acerbi e Gatti, con Darmian e Dimarco esterni. Macedonia del Nord disposta invece dal ct Milevski con il 3-4-3. Tra i pali Dimitrievski; Manev, Serafimov e Musliu nei tre dietro. In mezzo Dimoski; Elezi, Ademi e Alioski, mentre Bardhi, Elmas e Miovski formano il tridente offensivo. All’Olimpico dirige il tedesco Felix Zwayer.
Un primo tempo a tinte azzurre, con una prestazione convincente in tutti i reparti. Tre a zero all’intervallo con un rigore sbagliato che avrebbe potuto dare altri contorni alla prima frazione. Macedonia attenta dietro con l’obiettivo di non prenderle e poi, speriamo in Dio. L’Italia domina, in tutto, dal possesso palla, vicino al 75%, alle occasioni. La sblocca Darmian dopo il gol annullato inizialmente a Raspadori per offside. L’esterno dell’Inter la mette dentro da palla inattiva con un colpo di testa sul palo più lontano. Il vantaggio gasa gli azzurri che continuano a macinare gioco, mentre la Macedonia non si è mai resa pericolosa. Occasione raddoppio nel finale, con il calcio di rigore per l’Italia che Jorginho, ancora lui, ha fallito calciando debolmente sul portiere macedone. A stretto giro però l’Italia l’ha chiusa con Federico Chiesa, prima con un destro dal limite, poi con un altro destro a giro deviato da un difensore macedone: 3-0 e tutti negli spogliatoi. Può andare.
Il tempo di rientrare in campo, copione che non cambia anche se a trovare il gol è la Macedonia con Atanasov che sbuca alle spalle degli azzurri sul centro di Aliovski e fredda Donnarumma: 3-1. Ma l’Italia è tanta, ci prova Darmian, poi Diarco, ma il fortino macedone regge. Spalletti ne cambia tre in un colpo solo: dentro Frattesi, Cristante e Zaniolo che all’ingresso in campo si prende i fischi dei tifosi della Roma, fuori Bonaventura. Jorginho e Chiesa. Gli azzurri fanno flanella, quasi addormentati e ne approfitta ancora la Macedonia che firma il 3-2 a poco più di quindici dalla fine. Lo firma ancora Atanasov con una scudisciata da fuori di destro, deviata da Acerbi che si infila alle spalle di Donnarumma. E partita riaperta con un finale tutto da scrivere. Fuori Berardi, dentro El Shaarawy nell’Italia. L’Italia è stanca di soffrire e come allunga trova il quarto gol, con un sinistro ad incrociare sul palo più lontano di Raspadori che fa 4-2 e rimette le cose a posto. Non è finita perché in pieno recupero piazza la manita El Shaarawy per il definitivo 5-2. E finisce qui. Il resto lo scopriremo lunedì a Leverkusen.
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