Il giudice per le indagini preliminari di Perugia ha convalidato la misura cautelare del fermo nei confronti di Katalina Erzsebet Bradacs, di nazionalità ungherese, per l’omicidio volontario aggravato del figlio di due anni. Per la donna è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
Il gip ha motivato la convalida del fermo parlando di “spiccata pericolosità sociale“. Nel provvedimento che chiedeva la misura, si evidenziavano le ferite sul corpo del piccolo, due delle quali sarebbero state letali. La donna, nelle sue dichiarazioni spontanee, avrebbe negato che il figlio fosse stato affidato al padre, il pm ha però dato atto di avere appreso di una controversia pendente tra la donna e con il padre del bambino, per il suo affidamento. Il che avrebbe potuto, “in ipotesi”, secondo il gip, “indurre nella donna il timore che gli venisse sottratta la custodia”.
Nel provvedimento si sottolinea che gli elementi raccolti dai carabinieri, le immagini dei sistemi di videosorveglianza e le tracce repertate nei pressi di un casolare abbandonato dove sarebbe stato colpito il bambino, “confermano” che la donna è sempre stata “da sola” con il figlio “nei momenti precedenti e immediatamente successivi alla commissione dell’omicidio”.
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