Sono preoccupanti i dati che emergono dalla ricerca di MBRRACE-UK sul numero delle morti di parto o a ridosso del parto che si sono verificate nel Regno Unito nel biennio 2020-2022.
Torna a salire, raggiungendo il picco degli ultimi 20 anni, il numero delle morti di parto (o a ridosso del parto) nel Regno Unito. A certificarlo sono i dati biennali di MBRRACE-UK, centro studi che aggiorna di anno in anno un fenomeno su cui pesano l’acuirsi delle disuguaglianze, le condizioni dei settori più disagiati della società britannica o di comunità di più recente immigrazione, oltre ai problemi di alcune strutture di un servizio sanitario nazionale (Nhs) da tempo in affanno e all’aggravante dei contraccolpi non ancora riassorbiti della pandemia di Covid.
I dati includono le partorienti morte durante la gravidanza o subito dopo il parto, oltre agli aborti spontanei e ai decessi di neonati. E confermano una netta prevalenza dei casi fra gli strati sociali più poveri e le minoranze. In cifra assoluta, il Regno resta fra i Paesi al mondo col tasso di mortalità più basso legato alle gravidanze, in proporzione alla popolazione; ma lo studio di MBRRACE-UK evidenzia comunque un peggioramento allarmante, per quanto marginale, messo in relazione con “le disparità sociali o etniche”. Il tutto in aggiunta a scandali come quello clamoroso verificatosi ad esempio in Inghilterra, nel reparto maternità dell’ospedale di Shrewsbury e Telford, e costato la vita nell’arco di un ventennio ad almeno 201 bebè e 9 puerpere, secondo quanto appurato da un rapporto datato 2022.
L’aggiornamento indica un’ascesa delle morti di parto fino a 13,41 decessi ogni 100.000 gravidanze nel biennio 2020-22, ossia il livello peggiore dal 2003-2005; fra le cause più diffuse di questi esiti precoci, spiccano le diagnosi – in aumento – di trombosi o emboli fatali. Da segnalare inoltre come il rischio di mortalità sia doppio fra le mamme britanniche d’origini asiatiche rispetto alle donne bianche. Commentando tali statistiche, un portavoce di Nhs England ha ammesso che occorre rafforzare “l’azione a sostegno della salute di donne e famiglie”; non senza sottolineare peraltro l’aumento degli investimenti per i reparti maternità dell’isola di 186 milioni di sterline (238 milioni di euro) già previsto nell’ultimo bilancio annuale governativo destinato alla sanità pubblica.
Fonte Ansa
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