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Gaza, l’Onu chiede ufficialmente il cessate il fuoco

Per la prima volta, in termini ufficiali, l’Onu chiede il cessate il fuoco immediato e durevole a Gaza. Una sospensione delle ostilità in corso tra Israele e Hamas, finalizzate al rilascio degli ostaggi in modo incondizionato. Gli Stati Uniti si astengono, mentre la Russia chiede di sostituire il termine “durevole” con “permanente”. Ira di Israele: “Un passo indietro”.

Gaza, l’Onu si muove

Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l’astensione degli Usa, si “chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”. L’adozione è stata salutata con un lungo applauso.

L’intervento della Russia

Prima del voto la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine “durevole” con “permanente” nella frase in cui si chiedeva “un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan, rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile”. Il termine è stato sostituito all’ultimo minuto e secondo l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia “annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento”. La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.

“Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile”. Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua a Gaza.

Pressione su Hamas

L’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield ha chiesto ad Hamas di liberare gli ostaggi dopo l’appello all’azione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il cessate il fuoco a Gaza. “Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l’unico percorso”, ha detto.

“L’astensione degli Stati Uniti” al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza “non cambia la nostra politica”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington “ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione” degli ostaggi da parte di Hamas.

Usa astenuti, ira di Israele

“La nostra decisione di astenerci non deve essere percepita come un’escalation da parte di Israele”. Lo ha detto Kirby, commentando la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu al voto all’Onu.

Benjamin Netanyahu ha infatti annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier indicando come motivo l’astensione degli Usa all’Onu alla risoluzione su Gaza. Il voto degli Usa “è un passo indietro chiaro dalle posizioni costanti degli Usa dall’inizio della guerra”. “Questo ritiro – ha aggiunto – colpisce lo sforzo bellico e per liberare i nostri ostaggi perché offre a Hamas la speranza che pressioni internazionali gli consentiranno di ottenere un cessate il fuoco senza liberare i nostri ostaggi”.

La Francia ha chiesto un “cessate il fuoco permanente” a Gaza dopo il Ramadan. Lo ha detto l’ambasciatore di Parigi all’Onu Nicolas de Riviere dopo l’adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede la tregua per il Ramadan.

Fonte: Ansa

redazione

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