Le temperature a trenta gradi sotto zero con vento e neve stanno funestando i caucus – le primarie – dei repubblicani in Iowa, previste per lunedì 15 gennaio. I candidati in corsa sono sei, ma la battaglia è a tre. Donald Trump è il grande favorito. Seguono Ron DeSantis e Nikki Haley che sono stati costretti ad annullare degli eventi a causa dell’allerta meteo.
Temperature in calo, vento sferzante e abbondanti nevicati stanno funestando le primarie (o caucus) dei repubblicani in Iowa, previste per lunedì prossimo. I meteorologi hanno lanciato l’allarme sul rischio di una “bufera piuttosto intensa” con raffiche da 80 a 89 chilometri. Ron DeSantis e Nikki Haley, due dei candidati ai caucus, sono stati costretti entrambi ad annullare alcuni degli eventi previsti in Iowa. La tempesta sarà seguita da un freddo polare, -34 gradi, e nevicate intense. Decine di auto e camion sono stati ribaltati venerdì vicino alla capitale Des Moines e la Iowa State Patrol ha dichiarato sui social media di aver eseguito 355 operazioni di soccorso agli automobilisti e sconsigliato gli spostamenti almeno nelle prossime ore.
I candidati in corsa sono sei, ma la battaglia per conquistare i caucus dell’Iowa è a tre. Donald Trump è il grande favorito: in testa a tutti i sondaggi, l’ex presidente sembra avviato a vincere facile. A contendersi il secondo posto sono Nikki Haley e Ron DeSantis, impegnati in una lotta spietata per affermarsi come l’anti-Trump. Ecco di seguito il profilo dei sei candidati repubblicani.
Nonostante le grane legali, l’ex presidente ha oltre il 50% delle preferenze in base alle ultime rilevazioni. Gli ultimi anni – dal 2015 quando ha annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca dopo essersi battuto per dimostrare (invano) che Barack Obama era nato in Africa – lo hanno visto dominare la scena politica americana. Prima delle aspirazioni presidenziali, The Donald era una star tv e un businessman, come gli piace farsi chiamare.
Per molti è il nuovo volto del partito repubblicano, quello su cui scommettere per superare definitivamente l’era Trump e portare alla Casa Bianca una presidente donna e figlia di immigrati. Padre e madre venuti dall’India e di religione Sikh, Haley ha avuto una carriera folgorante come governatrice della South Carolina prima, e ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite poi. Riservata, preparata, un falco in politica estera ma molto pragmatica, Haley si è sempre rivelata molto schietta anche con quel Trump che ora sfida e che la scelse per le Nazioni Unite.
Ex delfino di Trump, il governatore italo-americano della Florida è sceso in campo per il 2024 presentandosi come il ‘messia repubblicano’, l’unico in grado di guidare il grande ritorno degli Stati Uniti e archiviare definitamente l’era del tycoon. Veterano dell’Iraq che ha studiato a Yale e Harvard, DeSantis è stato inizialmente considerato il predestinato a raccogliere i cocci del partito conservatore dopo la presidenza Trump. La sua campagna non è però mai del tutto decollata e le sue performance ai dibattiti non hanno brillato, facendogli perdere terreno nei confronti di Haley.
L’imprenditore tech è un ‘Trump Millennial’, dotato di un controverso carisma. Amante di Eminem, è un sostenitore delle armi e della libertà religiosa. Per i suoi successi imprenditoriali e le sue origini umili – “sono figlio di immigrati arrivati senza un soldo negli Stati Uniti” – si definisce l’incarnazione del sogno americano. Dopo un avvio sorprendente, l’unico outsider delle primarie sembra aver smarrito la strada.
L’ex governatore dell’Arkansas non ha alcuna chance di conquistare la nomination repubblicana ma questo non gli ha impedito di continuare a correre. Ai caucus ci sarà e solo dopo deciderà se restare nella competizione o meno. Hutchinson è convinto di poter fare le differenza. “Sono l’unico che corre in Iowa e non promette la grazia a Trump. Se non ci sono io, nessuno può sentire punti di vista alternativi”, ha detto in uno dei suoi ultimi comizi. Con l’uscita di scena di Chris Christie, Hutchinson è rimasto l’unico a criticare apertamente l’ex presidente.
Praticamente sconosciuto al grande pubblico, anche in Iowa. La sua campagna incentrata sulla fede – è un reverendo – non ha fatto breccia. In un recente editoriale sul Des Moines Register ha spiegato di correre perché il paese è “in fiamme economicamente, spiritualmente e culturalmente”.
Fonte: Ansa
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