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Dagli Usa: “Mosca ha chiesto armi e soldi alla Cina”

L’attacco missilistico alla base di Yavoriv ha fatto risuonare gli echi della guerra alle porte dell’Europa come mai dall’inizio del conflitto. A pochi chilometri dal confine con la Polonia, le testate di Mosca hanno colpito vicino ai territori dell’Unione europea, facendo tremare gli edifici anche della vicina Leopoli. Dove, finora, alle sirene non erano mai seguite le detonazioni. Il rischio è che l’attacco alla caserma, occupata perlopiù da veterani stranieri e definita dalla Russia “un obiettivo militare legittimo“, inauguri una nuova fase della guerra. Anche perché, secondo alcune fonti americane citate dal Financial Times, Mosca avrebbe fatto un nuovo passo anche a Est. E stavolta cercando agganci, sia da un punto di vista militare che economico. L’obiettivo sarebbe la Cina.

Russia e Cina

Il tabloid britannico ha fatto sapere che, secondo fonti di Intelligence, l’obiettivo della Russia sarebbe di ottenere droni e altre attrezzature militari alla Cina, alla quale avrebbe richiesto anche assistenza di tipo economico. Un’eventualità che, dalle parti della Casa Bianca, ha suscitato preoccupazioni circa la possibilità che un intervento di Pechino possa pregiudicare gli sforzi per sostenere la popolazione ucraina nella difesa dall’aggressione. Nelle ore successive, anche la Cnn ha riferito di una richiesta simile inoltrata a Pechino. Questo nonostante il governo cinese, tramite la sua ambasciata a Washington, avesse garantito di non essere a conoscenza di nessuna richiesta d’aiuto. Ribadendo inoltre come la Cina continui a provare “preoccupazione e dolore” per la situazione in Ucraina.

La risposta di Pechino

Il portavoce dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti, Liu Pengyu, aveva concluso il suo intervento augurandosi “che la situazione si allenti e la pace torni presto”. Sostenendo che la priorità della Cina è quella di “impedire che la situazione di tensione in Ucraina possa sfuggire dal controllo. E’ una situazione davvero sconcertante”. Gli Stati Uniti, però, non abbassano la guardia, dicendosi “preparati a mettere in guardia gli alleati sulla situazione alla luce delle indicazioni che la Cina potrebbe aiutare la Russia”. Nuovi scenari di un conflitto che, secondo i dati dell’Onu, ha già posto 12 milioni di persone in condizioni di urgente bisogno, oltre che provocato centinaia di vittime civili. Anche fra i bambini.

Damiano Mattana

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