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Draghi: “La pace deve essere giusta e sostenibile, gli altri Paesi devono aiutare a trovarla”

“Le condizioni che gli ucraini pongono oggi è l’integrità territoriale. E’ la premessa per iniziare i negoziati di pace da parte ucraina. Al momento non si vedono margini, ma c’è un atteggiamento che è cambiato molto nelle ultime settimane”, anche “degli altri Paesi che li devono aiutare a trovare la pace. C’è un’iniziativa diplomatica mondiale che non c’era un mese fa”, ha detto il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi in conferenza stampa a Kiev, dopo l’incontro con il capo di Stato ucraino Volodmymyr Zelensky, avvenuto insieme ai leader di Francia e Germania. “Devono essere gli ucraini a decidere cosa va bene per l’Ucraina. Una pace forzata, ammesso che sia possibile, è solo generatrice di nuovi conflitti. Non credo sia comunque possibile e realistica oggi”, ha aggiunto.

Integrità territoriale

“La premessa per la pace per gli ucraini è l’integrità territoriale. Deve essere una pace giusta e sostenibile. E tutti gli altri Paesi devono aiutare questi due Paesi a trovare la pace. C’è stata la telefonata di Xi a Putin, ci sono altri colloqui, c’è tutta un’iniziativa diplomatica mondiale che non c’era un mese fa”, ha detto il premier italiano. “Oggi non ci sono state richieste da Zelensky di nuove armi. Ha descritto la situazione com’è, una situazione che sta diventando critica. Perché le armi sovietiche stanno finendo le munizioni e le nuove armi necessitano di addestramento. I vari Paesi Nato forniscono questo addestramento, ma ci vuole tempo”, ha aggiunto Draghi.

Posizione comune

Durante la visita di oggi a Kiev, “siamo riusciti ad avere una posizione comune e proporre l’Ucraina come Paese candidato immediatamente” all’adesione all’Unione europea, “non è una conquista da poco”, ha detto il capo dell’esecutivo italiano. “Noi cerchiamo l’unanimità nel Consiglio europeo, ma ci sono Paesi con posizioni diverse. Noi non siamo in condizione di promettere che questo sarà l’esito, ma siamo in condizione di promettere che questa sarà la nostra posizione”, ha spiegato Draghi.

Gas

“Siamo arrivati al 52% dei livelli di stoccaggio del gas, il che ci rende abbastanza tranquilli nell’immediato e per l’inverno”, ha detto poi il presidente del Consiglio italiano. I motivi dei tagli delle forniture di gas, “che colpiscono un po’ tutti i Paesi europei, ci viene detto che sono tecnici, legati a pezzi per la manutenzione che non arrivano a causa delle sanzioni, ma noi, come la Germania, riteniamo che siano bugie: in realtà c’è un uso politico del gas, così come del grano“.

Pericolo carestia

“L’impressione è che queste scadenze” sulla raccolta e la distribuzione del grano “si stiano avvicinando e il dramma della carestia mondiale, concentrata nei Paesi più poveri, specie in Africa, si stia avvicinando”, ha dichiarato il premier italiano in conferenza stampa.  “I nuovi raccolti che dovranno essere depositati nei silos oggi pieni arriveranno entro settembre, poi servirà la distribuzione ai Paesi che ne hanno più bisogno”. Per superare la crisi del grano bisogna “assicurare l’uscita delle navi dai porti ucraini, sminare i porti, custodire l’uscita di queste navi da parte di paesi terzi perché non diventi un pretesto per le navi russe di attaccare le navi ucraine” – ha spiegato – “vari Paesi si sono offerti, l’unica soluzione possibile è che questa operazione si svolga sotto l’egida dell’Onu, che garantisca tutte le parti”.

Inflazione

“Non commento assolutamente le decisioni delle Bce, ho passato 8 anni a difendere la politica monetaria dalle interferenze dei politici, non cambio idea ora: non faccio più quel mestiere o il commentatore” ha detto Draghi, aggiungendo che “le pronunce politiche sul comportamento della Bce fanno male solo a chi le fa. Sono controproducenti. Ma certamente l’inflazione c’è, quindi una reazione in termini di tassi di interesse è inevitabile”.

Lorenzo Cipolla

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