Sono oltre tremila, e toccano quota 3.147, le imprese in Italia “in guerra” contro gli hacker. Un impegno che vede una crescita del 5,4% delle imprese del settore negli ultimi nove mesi, con un trend inarrestabile nonostante il gran balzo fatto registrare nel biennio 2018-2020 (+32%). Aumenta di 700 unità anche il numero di addetti, passati da 28.400 a 29.100 (+2,3%), corrispondenti a una media di nove addetti per azienda.
A fare il punto sulle imprese di cybersecurity è una elaborazione di Unioncamere–InfoCamere, che segnala come la concentrazione più elevata di queste società si registri nel Lazio, dove al 30 giugno scorso avevano sede 708 imprese (il 22% del totale). Al secondo posto c’è la Lombardia (con 581 imprese). Seguono, per diffusione di imprese anti-hacker, Campania, Sicilia e Veneto (con, rispettivamente, 317, 216 e 209 imprese). Sul fronte degli addetti le imprese che hanno creato più opportunità di lavoro sono localizzate in Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige che, con i loro 18mila addetti, rappresentano il 62% di tutto il settore. La Campania, al sesto posto in questa classifica, è la prima tra le Regioni del Mezzogiorno con 1.461 addetti e il 5% del totale.
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