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Covid, aumento dei nuovi casi e dei decessi in un giorno

Netto incremento dei nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, più lieve invece la crescita dei decessi, secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute. Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa 2, Roberto Speranza, al Congresso nazionale dell’Anaao Assomed, il sindacato medico italiano, in corso a Napoli ha affermato: “Dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno che deve vederci ancora protagonisti, chiaramente con vaccini adattati alla nuova variante“.

I dati

I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 83.555, quando ieri erano stati 24.747, i decessi passano da 63 a 69. In un giorno sono stati eseguiti 717.400 tamponi, tra antigenici e molecolari, con il tasso di positività in calo dal 24,5% all’11,6% odierno. Salgono di tre unità i pazienti in terapia intensiva nel nostro Paese, 237,  i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in più di ieri. Gli ingressi giornalieri sono 40. I ricoverati nei reparti ordinari sono 6.035, ovvero 162 in più di ieri.

Speranza: “Ci salviamo tutti insieme”

Il Covid “è una sfida aperta” e “dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno che deve vederci ancora protagonisti, chiaramente con vaccini adattati ala nuova variante”. Lo ha detto il ministro della Salute intervenendo al 25° Congresso nazionale dell’Anaao Assomeda Napoli. “Mi viene detto – così Speranza – che sono un ministro molto duro, molto rigoroso, il ministro che è stato sempre molto fermo anche in scelte non sempre semplici da fare, ma fatte sempre in piena coscienza e piena convinzione in dialogo costante con la nostra comunità scientifica. I numeri di questi giorni però dimostrano che siamo ancora dentro questa sfida” del Covid-19, “anche se siamo in un tempo nuovo e abbiamo strumenti che ci sognavamo due anni fa, quando tutti noi speravamo nell’arrivo di vaccini, di monoclonali e di antivirali”. “Sul Covid l’Europa era partita lenta, nelle primissime ore la prima reazione non fu all’altezza, fu una reazione di paura. Alcuni paesi misero i blocchi sull’esportazione di beni che in quel momento erano fondamentali, come mascherine e respiratori. Poi spiegammo che” una pandemia “non si vince mettendosi uno contro l’altro. Le nostre comunità sono così interconnesse che o ci salviamo tutti insieme o non ci salviamo“. Per il ministro “l’idea che un Paese non ha le risorse e non può vaccinare la propria popolazione è inaccettabile sul piano etico e morale, ma anche stupida sul piano degli interessi. Perché se noi continuiamo a fare girare il virus in altri parti del mondo, prima o poi ci tornerà una variante che rischia di metterci ulteriormente in difficoltà”.

Lorenzo Cipolla

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