Covid-19, la Lombardia suona l’allarme: “Vicini al punto di non ritorno”

L'assessore al Welfare, Giulio Gallera: "Oltre 700 in terapia intensiva, non ci sono più ambulanze". E sulle mascherine: "Ci hanno inviato dei fazzoletti"

Hanno certificato un incremento di casi del 18,6% i numeri riferiti da Angelo Borrelli nell’ultima conferenza stampa sull’emergenza coronavirus. Un dato che, in parte, distoglie l’attenzione dall’incremento del numero dei guariti (salito a 1.966) ed evidenzia ulteriori disagi nel fronteggiare l’emergenza. A suonare l’allarme, nelle ultime ore, è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, per il quale l’aumento progressivo dei casi rappresenta una situazione estremamente complicata: “Abbiamo pochissimi posti liberi nelle terapie intensive – ha detto in conferenza -, ormai siamo nell’ordine di 15 o 20 a disposizione”.

Punto di non ritorno

Nel riferire dell’allerta elevatissima sulla disponibilità di posti letto in Lombardia, Gallera dà ulteriori dettagli sull’aria che tira all’interno dei presidi ospedalieri, ormai giunti sull’orlo della crisi: “Ogni giorno ne ricaviamo qualcuno di nuovo, domani ne arrivano liberi altri 3 e il San Raffaele sta creando un’area con 14 posti che sarà pronta però tra una settimana.  Oggi li recuperiamo chiudendo le sale operatorie, dove ci sono dei respiratori che possono essere utilizzanti anche per sostenere il respiro”. Per quanto riguarda l’incremento percentuale dei contagi, il dato non fa che alzare la soglia di rishio: “Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno – ha spiegato -. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato e’ il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. E’ difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti”.


L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera

Ambulanze in sofferenza

Per quanto riguarda i casi, la Lombardia continua a essere aprifila d’Italia. Al momento, infatti, “ci sono 11.685 positivi – ha spiegato Gallera -, con un incremento di 1.865. Abbiamo 4.898 persone ospedalizzate (+463 rispetto a ieri), le persone in terapia intensiva sono 732 con un incremento di 85. E i decessi sono 966 con un incremento di 76″. Allarme rosso anche per i servizi di assistenza emergenziale visto che, secondo quanto riferito dall’assessore, “non ci sono più ambulanze e quindi qualcuno dovrà aspettare tarda sera” per essere trasferito. Circostanza che, vista la situazione di densità estrema di sempre più ospedali inizia a essere sempre più frequente.

Caso mascherine

Ai microfoni di Sku, poi, Gallera alza i toni sulle mascherine e altro materiale sanitario inviato dalla Protezione Civile: “A noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex”. Materiale che, secondo Gallera, è privo di marchio Cee. “Non voglio fare polemica ma è evidente che non è possibile immaginare di utilizzare queste mascherine se si assistono pazienti infetti”.