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Brasile, salta il ministro della Salute: Bolsonaro rimuove Mandetta

Si delinea in modo ufficiale la frattura fra Jair Bolsonaro e il suo ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta. Il titolare del dicastero della Salute è stato infatti rimosso dal suo incarico, dopo che il presidente ha ritenuto insanabili i rapporti istituzionali, incrinati in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus. E’ stato lo stesso Mandetta a darne notizia sul suo account Twitter, dicendosi comunque grato per l’opportunità che gli è stata concessa. Una notizia che rimescola un po’ le carte ma di certo non del tutto inattesa: gli attriti fra Mandetta e Bolsonaro avevano tenuto banco prima e durante la pandemia, esasperati dall’aperta contraddizione fra il Ministero della Salute e Planalto, totalmente difformi, almeno nelle fasi iniziali, sulle misure ritenute necessarie per tutelare i cittadini brasiliani.

Le divergenze

L’ex ministro Mandetta era stato fra quelli che, fin da subito, avevano fatto pressione affinché il Brasile adottasse il lockdown come misura preventiva. Una convinzione che aveva trovato largo seguito fra i governatori regionali, molti dei quali avevano adottato tale provvedimento schierandosi apertamente contro Bolsonaro. Il presidente infatti, a oltranza, si era detto convinto che il coronavirus non rappresentasse una minaccia così seria da giustificare uno stop totale del sistema produttivo del Paese. Un ottimismo che gli stessi funzionari del sistema sanitario nazionale definivano fuori luogo e che i numeri hanno sostanzialmente smentito di lì a poco, visti i 29.971 casi confermati di Covid-19 (a oggi) in Brasile e i 1.866 morti. Circostanze che hanno convinto il presidente a rivedere la strategia sulle frasi a effetto, riconoscendo il problema, ma senza rinunciare a minimizzare il tutto, sostenendo che il lavoro deve andare avanti per il bene del Paese.

Il rischio

Una situazione non facile quella del Sud America dove, secondo un allarme univoco, il lockdown significherebbe scavare un solco profondo fra le varie fasce della popolazione. Il contraccolpo, in particolare, si farebbe sentire sui meno abbienti, costretti a vivere alla giornata o nell’ambito della cosiddetta “economia informale”. Un dramma che riguarda da vicino il Brasile ma anche altri Paesi dell’America latina, come l’Ecuador (dove la situazione continua a peggiorare) e il Paraguay. Con il rischio concreto che, anche qualora il provvedimento venisse approvato, possa non essere sufficiente a scoraggiare i lavoratori giornalieri.

DM

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