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Brasile, c’è il ballottaggio: Lula e Bolsonaro al secondo round

Il primo turno delle elezioni presidenziali non consegna un nuovo leader al Brasile. Una forchetta estremamente variabile in base alle proiezioni, tanto che sia il presidente uscente, Jair Bolsonaro, che lo sfidante e già inquilino a Planalto, Luiz Inacio Lula da Silva, vengono dati quasi perfettamente pari. Inizialmente in vantaggio, il leader della Sinistra e del Partito dei Lavoratori era stato raggiunto e superato dal numero uno del Pl. Tuttavia, secondo l’ultima proiezione di Datafolha, ultimato il 70% degli scrutini, l’ex presidente sarebbe tornato in vantaggio: 45,74% contro il 45,51% di Bolsonaro. Risultati che, al netto di minime variazioni, non consentiranno a Lula di riprendersi il seggio presidenziale a Brasilia. Il prossimo 40 ottobre, sarà il ballottaggio a decidere chi sarà il prossimo presidente del Brasile.

Brasile, altra giornata di voto

Alle urne sono stati chiamati 156 milioni di elettori (in Brasile il voto è obbligatorio), in un clima di tensione che ha caratterizzato l’intera campagna elettorale dei due leader. Tuttavia, la giornata di voto è trascorsa senza troppi problemi. Nel momento in cui la quasi totalità delle schede era già stata scrutinata, Lula era comunque dato in vantaggio (47,9% contro il 43,7% di Bolsonaro). Circa 4 punti percentuali, insufficienti per l’ambizione dell’uomo simbolo della sinistra di tornare presidente già al primo turno. Gli stessi analisti sono rimasti sorpresi dalla resistenza della destra nei consensi.

Rischio tensioni

Da qui a fine mese si attendono ulteriori tensioni politiche e sociali. E c’è addirittura chi teme reazioni al voto da parte dei sostenitori della destra, sullo stile di quanto accaduto negli Stati Uniti a inizio 2021. Il voto del 30 ottobre, peraltro, sarà decisivo non solo per la presidenza, ma anche per la riorganizzazione dei governatorati regionali e per l’elezione di senatori e deputati, nazionali e regionali.

Damiano Mattana

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