Dopo il faccia a faccia con Netanyahu, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha incontrato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. Ribadita la posizione americana, che sostiene la necessità di uno stato palestinese e la rimozione degli estremismi.
Il segretario di stato Usa Antony Blinken – dopo aver incontrato ieri la leadership israeliana – ha visto a Ramallah, in Cisgiordania, il presidente palestinese Abu Mazen. Sul tavolo, il dossier della guerra a Gaza: è nota la posizione Usa che vuole un coinvolgimento dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) nella futura gestione della Striscia alla fine della guerra. Secondo i media, Blinken è stato accolto al suo arrivo a Ramallah da manifestanti che hanno chiesto “Palestina Libera” e “Stop al genocidio”. “Ho incontrato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen, ndr) per discutere gli sforzi in corso per ridurre al minimo i danni civili a Gaza, accelerare la consegna di aiuti umanitari, porre fine alla violenza estremista e lavorare per uno Stato palestinese indipendente”.
Gaza “è parte inseparabile dello Stato palestinese e non consentiremo alcun tentativo di sradicare il nostro popolo dalla Cisgiordania, da Gerusalemme e dalla Striscia”. Lo ha ribadito il presidente palestinese Abu Mazen nell’incontro a Ramallah con il segretario di stato Usa Antony Blinken. Abu Mazen, citato dai media, ha sottolineato “la necessità che siano scongelati i fondi delle tasse perché la loro trattenuta è contraria agli accordi con Israele e alla legge internazionale”. Abu Mazen ha anche ribadito l’urgenza di portare “aiuto umanitario a Gaza” e di porre fine alla “guerra di sterminio” contro il popolo palestinese nella Striscia. Subito dopo aver visto Blinken, Abu Mazen andrà ad Aqaba, in Giordania, per un incontro sullo stesso tema con re Abdallah e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Intanto una delegazione israeliana è arrivata oggi al Cairo per un nuovo round di incontri con l’Egitto per un possibile nuovo scambio di ostaggi. Lo ha fatto sapere una fonte egiziana ripresa dai media israeliani. L’Egitto, insieme al Qatar e agli Usa, è uno dei promotori dei negoziati che in passato hanno portato alla tregua a tempo tra Hamas e Israele e allo scambio degli ostaggi. A Gaza – secondo i dati israeliani – sono ancora 132 gli ostaggi in mano ad Hamas
Israele ha le prove che fra i miliziani di Hamas che hanno preso parte alle stragi del 7 ottobre in Israele “vi erano dipendenti dell’Unrwa“, la organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi a Gaza.
Lo ha affermato la radio militare, citando informazioni pervenute allo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano. Israele ha inoltre raccolto prove sul terreno, secondo la emittente, secondo le quali, pur essendo considerata una organizzazione umanitaria, l’Unrwa ha cooperato con Hamas in ”attività terroristiche”.
Fonte: Ansa
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