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Ambiente, Ministro Costa: “Controlli alle industrie che inquinano”

In molti hanno notato come il divieto di circolazione imposto dalla maggior parte dei Paesi del mondo abbia giovato al clima. In particolare, secondo il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, “i fiumi e i laghi sono tornati trasparenti”. Per questo l’ex carabiniere della Terra dei Fuochi ha deciso di mobilitare le forze dell’ordine per controllare l’inquinamento prodotto dalle industrie. 

Costa vuole più controlli

Controlli a produzione ferma per scovare chi inquina. Li ha attivati il ministro dell’Ambiente Sergio Costa grazie ad una task force costituita da Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitanerie, insieme ad Ispra ed Arpa. “L’iniziativa -ha spiegato il ministro durante una diretta Facebook- nasce dal fatto che in questo periodo, a produzione ferma, abbiamo visto che i mari stanno tornando trasparenti, così come fiumi e laghi. La natura si sta riappropriando di uno spazio che gli era stato negato, sta risanando se stessa dalla nostra azione che non l’ha protetta”.

Agire ora per il futuro

Per il ministro, in questo momento “siamo in una sorta di anno zero, dove tutto si sta rimettendo a posto e il rischio che che quando si ricomincia tutto torni come prima, c’è. E allora, ho chiesto -continua Costa- a carabinieri, guardia di finanza e Ispra, di fare controlli e campionamenti di tutti le matrici per capire in questo momento, a che punto siamo con il disinquinamento. Questo per fare in modo che quando ripartiamo sappiamo chi è che inquina e commette atti criminali. Il controllo – ha concluso – è elemento di garanzia non solo per il cittadino medio ma per la medesima imprenditoria”.

Le stime sull’inquinamento in Europa al tempo del Covid-19

Gli scienziati del Royal Netherlands Meteorological Institute (KNMI) hanno monitorato l’inquinamento atmosferico in Europa negli ultimi mesi usando i dati dello strumento Tropomi del satellite Copernicus Sentinel-5P. Le nuove immagini mostrano le concentrazioni di biossido di azoto dal 13 marzo al 13 aprile 2020, rispetto alle concentrazioni medie di marzo-aprile del 2019. Madrid, Milano e Roma hanno visto una riduzione di circa il 45%, mentre Parigi ha visto un calo  del 54% – coincidente con le severe misure di quarantena implementate in tutta Europa.

Gianpaolo Plini

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