In Italia inizia la sperimentazione di un sistema di allarme pubblico nazionale. I test inizieranno la prossima settimana. It-alert sarà in fase di sperimentazione fino a febbraio 2024.
Dalla prossima settimana, in un orario prestabilito e a seguito di una massiccia campagna di comunicazione, milioni di persone riceveranno un messaggio di allarme pubblico nazionale nei propri smartphone, ma si tratta di un test. Come accaduto lo scorso 23 aprile nel Regno Unito, anche in Italia ci si prepara alla sperimentazione di un sistema di allerta pubblico chiamato It-alert, con il fine di informare la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso come maremoti, attività vulcaniche, precipitazioni intense, incidenti nucleari e altro.
Attualmente in fase di sperimentazione fino a febbraio 2024, il sistema andrà ad integrare le modalità di comunicazione già previste per informare la popolazione. Fondamentale, si legge nella nota pubblica, rimane comunque la “diffusione di una cultura del rischio”, poiché il sistema “non fornisce indicazioni rispetto all’esposizione individuale al pericolo”. It-Alert funziona grazie alla tecnologia cell-broadcast, efficiente anche in casi di saturazione della banda telefonica e permette di diramare un messaggio a tutti i telefoni cellulari attivi nell’area geografica a rischio, associato a un segnale sonoro diverso da quello delle classiche notifiche, che indica il mittente, il motivo per cui è stato inviato e le azioni raccomandate. Nella nota si legge che il messaggio potrebbe non arrivare nel caso in cui sia impostata la suoneria silenziosa o se i telefoni sono spenti o privi di campo. I primi test regionali di invio del messaggio, le cui modalità sono state esposte dal ministro per la Protezione Civile e Politiche del Mare Nello Musumeci, insieme con il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, verranno svolti a partire dal 28 giugno in Toscana, il 30 in Sardegna, il 5 luglio in Sicilia, il 7 luglio in Calabria e il 10 luglio in Emilia-Romagna. Le date sono state definite con le Regioni, la Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni, Province Autonome e l’Anci. Entro la fine del 2023 verranno effettuati i test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento.
Fonte Ansa
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